
A confermare i timori della vigilia è Rubens Barrichello, presidente della GPDA, il sindacato dei piloti, in un meeting agli ultimi test di Barcellona. “Speriamo di poter avere qualche spiegazione in più sul funzionamento dell’alettone, perché inizialmente avrebbe dovuto essere impiegato soltanto in rettilineo per sorpassare. Oggi come oggi, in sostanza, ha lo stesso effetto dell’F-duct: lo sfrutti in ogni curva e sta diventando un incubo”, ha dichiarato il brasiliano.
“Penso che debba essere usato, ma soltanto per aiutare i sorpassi,” continua il pilota della Williams. “La gente sarà però tentata di impiegarlo nelle curve da fare in piena velocità e potrebbe esserci il rischio di incidenti. Lo scorso anno dovevamo spostare il ginocchio per attivare l’F-duct e a Spa ho percorso l’Eau Rouge con una gamba sola”.
A complicare ancora di più la vita dei piloti ci pensano poi i tanti, forse troppi, comandi sullo sterzo. “Bisogna sempre guardare il volante per tenere d’occhio i parametri e così non si tiene sempre lo sguardo sulla pista. Non vorrei che per questo si verificassero dei contatti tra le vetture. Vorremmo trovare una soluzione più adatta, anche insieme a Charlie Whiting e Jean Todt”, sottolinea Barrichello.
Dopo le modifiche regolamentari, intanto la FIA continua a lavorare per aumentare lo spettacolo in pista e annuncia che valuterà se alcuni tracciati possano essere modificati per favorire i sorpassi. “Il gruppo di progettazione dei circuiti sta valutando le piste del mondiale di F1 per individuare possibili modifiche da attuare per migliorare i sorpassi”, affermano da Parigi.
Lo stesso Jean Todt aveva ribadito il concetto in tempi non sospetti, più di un anno fa. “D’ora in poi, prima che un nuovo circuito sia approvato, valuteremo le sue potenzialità in termini di spettacolo, oltre ovviamente ai parametri di sicurezza”, aveva affermato il presidente della FIA. Insomma, la volontà c’è ma la strada è ancora lunga.