formula_694“Se corruzione c’è stata, a pagare la mazzetta non sono stato io.” Questa, in sostanza, la difesa di Bernie Ecclestone dalle accuse piovutegli addosso a seguito dell’arresto, compiuto la scorsa settimana, di un banchiere tedesco coinvolto cinque anni fa nella vendita dei diritti commerciali della Formula 1 al fondo d’investimento inglese CVC Capital Partners. (continua...)

Gerhard Gribkowsky, allora rappresentante della Bayerische Landesbank, una delle tre banche che possedevano i diritti dopo il crac Kirch (ma quella più influente perchè detentrice del 100% del diritto di voto) è accusato di aver ricevuto 50 milioni di dollari in false consulenze in cambio di non meglio precisati favori durante la suddetta trattativa.

E, dopo la smentita della CVC (che, con un comunicato, ha spiegato di “non essere stata coinvolta nè a conoscenza di pagamenti a Mr Gribkowksy”), questo weekend è toccato al patron della Formula 1 discolparsi di fronte alla valanga di polemiche che sta originando da questa inchiesta giudiziaria della procura di Monaco di Baviera.

“No, quello che sostengono i giornali tedeschi o che i pubblici ministeri sospettano è falso,” ha dichiarato l’80enne inglese alla “Bild”. “E’ un assoluto nonsense.” Ecclestone ha ammesso di aver conosciuto Gribkowsky (che nel periodo in questione era un habituée del paddock), ma ha sottolineato con chiarezza di “non avere nulla a che fare con questi pagamenti.”

“Di più, non so nemmeno per quale motivo avrei dovuto pagarlo,” ha aggiunto. Secondo alcuni giornali, il mantenimento del controllo operativo della holding che fa capo ai diritti della Formula 1 da parte di Ecclestone anche dopo il passaggio di proprietà sarebbe stato propiziato anche dalla posizione favorevole di Gribkowsky.

Alle domande del giornale teutonico, Mr. E ha inoltre smentito di essere titolare di conti bancari in paradisi fiscali come le Isole Vergini o le Mauritius e di conoscere una società svizzera con la quale Gribkowsky, secondo i pm, avrebbe incassato i proventi delle presunte consulenze.

“Non so come abbia ottenuto quei soldi,” ha proseguito. “Come membro del consiglio di amministrazione della Delta Topco (holding che gestiva i diritti della F1, ndr) ha ricevuto solo un piccolo salario. Lo so perchè ero l’amministratore delegato. Chi avrebbe potuto pagarlo? Lo dovete chiedere alle banche.”

Ecclestone ha anche appoggiato la versione della CVC: “Se dicono di non avere nulla a che fare con i pagamenti, potete stare assolutamente certi che dicono la verità. Ve lo assicuro. Se i giornali tedeschi scriveranno che ho qualcosa a che fare con questo, è un assoluto nonsense e se necessario darò loro battaglia in tribunale.”

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