formula_618In tempo di crisi economica, si riducono i costi. Sembrerebbe un assunto banale, ma non lo è affatto. Almeno in Formula 1. La diminuzione dei budget delle scuderie è stata una delle parole d’ordine degli ultimi anni della massima categoria: ci aveva provato l’ex presidente della FIA Max Mosley, ci hanno provato anche i team, con il cosiddetto Resource Restriction Agreement. (continua...)

Testualmente, accordo per la restrizione delle risorse. In pratica, un documento siglato l’anno scorso, all’atto del rinnovo del Patto della Concordia, in cui le squadre si impegnavano a riportare i costi a quelli di inizio anni ‘90. Ma anche questo tentativo sembra essere andato a vuoto. Tanto da non consentire ad alcuna squadra, secondo i criteri della FIA, l’ingresso in Formula 1 nel 2011, mentre anche alcuni degli attuali team indipendenti si ritrovano in crisi di budget.

Se ne è parlato questo weekend durante un incontro tra i team principal a Singapore. “Molte delle modifiche tecniche introdotte per ridurre i costi non l’hanno fatto. Anzi, in molti casi li hanno in realtà aumentati,” ha dichiarato il boss della Lotus, Tony Fernandes, al sito ufficiale della Formula 1. Secondo Michael Schumacher, persino la proibizione dei test stagionali, anch’essa studiata per ridurre i costi, è stata un errore.

“Dei test efficienti potrebbero essere più economici,” ha commentato al “Die Welt”. “Oggi costruiamo delle parti e poi le gettiamo via perchè non le possiamo provare e a volte non funzionano. Inoltre, il divieto dei test ha portato allo sviluppo dei costosissimi simulatori.” Nick Wirth, direttore tecnico della Virgin, si è detto “davvero triste” del mancato successo della proposta del tetto ai budget avanzata da Mosley, suo ex socio. “Fu un grosso errore,” sostiene.

E le novità che si preparano per il futuro (i motori turbo a quattro cilindri abbinati con i costosissimi sistemi di recupero di energia) minacciano di peggiorare ulteriormente la situazione di qui al 2013. In fondo, ai team indipendenti poco interessa dell’ecologia, come spiega il direttore tecnico della Sauber (orfana del sostegno economico della BMW), James Key: “Per noi è importante soprattutto che i costi vengano mantenuti sotto controllo, perchè chiaramente i cambiamenti costano.”

Nella riunione di Singapore, però, rivela oggi “Autosport”, le squadre si sono accordate per un rinnovo e una modifica del Resource Restriction Agreement. Per la soddisfazione del presidente della FOTA, l’associazione dei team, Martin Whitmarsh. “Abbiamo fatto dei progressi fantastici, in effetti,” ha commentato. “Penso che i team abbiano lavorato insieme e trovato un buon compromesso e che, durante il corso del meeting, abbiamo siglato un rinnovo di sette anni dell’RRA, per la stabilizzazione ulteriore dello sport.”

Il team principal della Renault, Eric Boullier, va più nel dettaglio: “Sono molto felice di questa mossa, perchè è un successo della FOTA. Finalmente abbiamo firmato qualcosa, invece di incontrarci e basta. La decisione dell’anno scorso fu presa in un contesto speciale, con la minaccia dei costruttori di costituire un altro campionato. La vecchia versione dell’RRA era troppo radicale e avrebbe potuto addirittura danneggiare lo sport. Ora siamo entrati in un periodo di transizione e tutti hanno svolto la loro parte.”

“Abbiamo intrapreso ulteriori riduzioni e tappato le falle conosciute,” prosegue Whitmarsh. “In più ogni team è obbligato a dichiarare ulteriori eventuali falle quando ne verrà a conoscenza. Penso che sia stato un buon passo avanti per cercare di gestire le risorse in F1 e creare stabilità. Per farlo ci è voluto un compromesso da parte di tutti i team e penso che una settimana fa non molti avrebbero previsto che ci saremmo riusciti. Tutto il merito va ai team per essere stati sensibili, collaborativi e aver lavorato con uno spirito importante.”

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