
Così come non cambiano neanche i guai di Lewis Hamilton, costretto al suo secondo ritiro consecutivo per via di un incidente con Mark Webber. Sommando lo zero del pilota inglese al deludente terzo posto dell’australiano (nonostante una strategia aggressiva con un cambio gomme molto anticipato), i due capoclassifica devono cedere punti importanti al rimontante pilota della Ferrari.
L’unico avversario in grado di contendere la vittoria di questa gara all’asturiano è stato dunque Sebastian Vettel, che lo ha tenuto sotto pressione per tutta la durata del Gran Premio, interrotto da due safety car per gli incidenti di Tonio Liuzzi e di Bruno Senna. Fino all’ultimo giro Vettel ci ha provato a infilare il ferrarista, ma la tortuosità del circuito non glielo ha consentito.
Dietro ad Alonso e alle due Red Bull, Jenson Button resta ancora una volta il solo a difendere i colori della McLaren, tentando fino all’ultimo la rimonta per il podio su Webber. Nico Rosberg risolleva le sorti della Mercedes con un buon quinto posto, mentre il suo compagno di squadra Michael Schumacher è solo 13° dopo una serie di contatti e un rientro ai box extra per un incidente con Heidfeld.
Rubens Barrichello e Nico Hulkenberg portano a punti entrambe le Williams, apparse nettamente a loro agio in questo weekend, con un sesto e un nono posto: in mezzo a loro si piazzano Kubica (autore di una strepitosa rimonta finale a gomme nuove dopo un pit stop imprevisto per foratura) e Sutil. L’ultima posizione a punti è per Felipe Massa, partito dal fondo della griglia di partenza.
In classifica iridata comanda ancora Mark Webber, con 202 punti, ma Fernando Alonso sale al secondo posto con 191. Fermo Lewis Hamilton a quota 182, ormai con una sola lunghezza di vantaggio su Sebastian Vettel, con Button a 177 punti e Massa a 125. Nella graduatoria riservat ai costruttori, davanti a tutti la Red Bull con 383 punti, contro la McLaren a 359 e la Ferrari a 316.
Adrian Sutil perde l’ottava posizione del Gran Premio di Singapore in virtù di una penalizzazione di venti secondi inflittagli dalla direzione gara al termine della corsa. I commissari hanno ritenuto scorretto il vantaggio conquistato in virtù del suo passaggio all’esterno della curva 7 nel giro iniziale della gara.
A seguito di questa decisione, la Force India ha presentato reclamo contro Nico Hulkenberg, ritenuto colpevole di un’analoga irregolarità. Dopo qualche ora, i commissari hanno dato ragione al team indiano, applicando la stessa penalità anche al tedesco della Williams.
Per via di queste penalizzazioni, il pilota della Force India scende al nono posto e Hulkenberg al decimo, a vantaggio di Felipe Massa che guadagna ben due posizioni. In classifica costruttori, invece, il team di Vijay Mallya conserva la posizione davanti alla squadra di Sir Frank Williams.
La cronaca
Alguersuari prende il via dai box: tutti gli altri si schierano regolarmente sulla griglia e partono senza alcun incidente. Alonso sfila primo alla prima curva, davanti a Vettel, Hamilton, Button e Webber. Barrichello perde terreno e scende all’ottavo posto, permettendo a Rosberg e Kubica di recuperare.
Bello anche lo scatto di Massa, che dal 24° posto passa già al 21°. Il brasiliano rientra però subito ai box per passare alle gomme dure. Lo stesso fa anche Nick Heidfeld, ma per sostituire il musetto danneggiato nelle prime fasi di gara in un doppio contatto con una Force India. Una sosta molto lenta, la sua, per via di un problema al montaggio dell’anteriore sinistra.
Al secondo giro il primo ritiro della gara, ai danni del nostro Tonio Liuzzi, per un danno alle sospensioni, provoca l’ingresso della safety car. Ne approfittano per fermarsi di nuovo Heidfeld e anche altri piloti, tra cui Webber, mentre gli altri piloti di testa rimangono in pista. Si riparte al sesto giro con Alonso che mantiene senza problemi la sua posizione.
Webber inizia la sua rimonta sorpassando in rapida successione Glock e Kobayashi. Problemi per Jarno Trulli, che riporta una foratura alla posteriore sinistra, che lo costringe a rientrare ai box per montare un altro treno di gomme dure. Piccolo contatto tra Hulkenberg e Petrov nel corso di un tentativo di sorpasso.
All’11° passaggio Webber ha la meglio anche su Schumacher e si porta ottavo. Ma là davanti il più veloce è nettamente Alonso, che nel frattempo ha accresciuto a due secondi il vantaggio su Vettel. Glock fa da tappo a un trenino di vetture alle sue spalle, finchè al giro 16 Hulkenberg riesce a passarlo portandosi dietro anche Massa: di lì in poi la sua Virgin perderà posizioni a ripetizione.
Ancora guai per Jarno Trulli, che al 28° giro si ritira, stavolta per un danneggiamento all’anteriore destra. Webber, avendo già effettuato la sua sosta, si ritrova a lottare virtualmente con le due McLaren, che perdono tempo nei suoi confronti per via delle loro gomme ormai usurate. Al 28° giro si ferma finalmente Hamilton, ma l’australiano riesce tranquillamente a superarlo.
Una tornata più tardi tocca al duo di testa Alonso e Vettel, che ritorna in pista nelle medesime posizioni. Poco prima del suo pit stop, Michael Schumacher si tocca con Kamui Kobayashi e danneggia la sua vettura, oltre al muro di gomme. Poi il giapponese arriva lungo e si ferma contro al muro, con Bruno Senna che alle sue spalle fa lo stesso e lo tampona. E’ il secondo ingresso della safety car di questa serata.
Alcuni tra i piloti di fondo classifica si fermano ai box: per Klien si tratta addirittura di un ritiro. Seconda ripartenza della gara al giro 36 e arriva il colpo di scena: Webber fatica a liberarsi di un doppiato, Hamilton cerca di avvantaggiarsene e passa la Red Bull, ma i due si toccano. Webber riesce a proseguire la gara, mentre un furioso Hamilton deve abbandonare per la seconda volta consecutiva.
Anche Schumacher si tocca con Heidfeld, spingendolo contro il muro. Il rientrante pilota della Sauber alza bandiera bianca, mentre Schumi prosegue ma deve nuovamente fermarsi ai box per riparare i danni. Questi due incidenti vengono messi sotto osservazione da parte della direzione gara, che deciderà però di non prendere provvedimenti. Inizia la fase dei recuperi: Vettel spinge fortissimo e si riavvicina ad un secondo da Alonso, lo stesso fa Button, nel tentativo di recuperare sul terzo classificato Webber, che ormai ha gomme molto usurate.
Kubica si ferma a causa di una foratura per montare un altro treno di gomme dure: è la sua seconda sosta della gara. Un inconveniente che lo fa precipitare in classifica. Ma il polacco non si dà per vinto e supera prima Buemi, poi Petrov, Massa, Hulkenberg e Sutil, approfittando delle gomme nuove, e portandosi al settimo posto.
A due giri dalla fine Buemi tocca Kovalainen nel corso di un tentativo di sorpasso del finlandese e lo manda in testacoda. Poi la sua Lotus accusa problemi al motore e prende fuoco. Stranamente il finnico non imbocca la corsia dei box ma parcheggia a ridosso del muretto della pit lane. I commissari sono tutti ai box e non possono intervenire, per cui ci pensa lui stesso con un estintore a spegnere il principio d’incendio.
Vettel continua a mettere pressione su Alonso fino al giro conclusivo, ma su questa pista sorpassare è tutt’altro che agevole e il tedesco è costretto ad accodarsi allo spagnolo. Alonso vince così la sua seconda gara consecutiva davanti alle due Red Bull di Vettel e Webber.
1 – Fernando Alonso – Ferrari – 1:57:53.579
2 – Sebastian Vettel – Red Bull – + 0.293
3 – Mark Webber – Red Bull – + 29.141
4 – Jenson Button – McLaren – + 30.384
5 – Nico Rosberg – Mercedes Grand Prix – + 49.394
6 – Rubens Barrichello – Williams – + 56.101
7 – Robert Kubica – Renault – + 1:26.559
8 – Felipe Massa – Ferrari – + 1:53.297
9 – Adrian Sutil – Force India F1 – + 2:12.416 (penalizzato)
10 – Nico Hulkenberg – Williams – + 2:12.791 (penalizzato)
11 – Vitaly Petrov – Renault – + 1 giro
12 – Jaime Alguersuari – Scuderia Toro Rosso – + 1 giro
13 – Michael Schumacher – Mercedes Grand Prix – + 1 giro
14 – Sebastien Buemi – Scuderia Toro Rosso – + 1 giro
15 – Lucas Di Grassi – Virgin Racing – + 2 giri
16 – Heikki Kovalainen – Lotus F1 – + 3 giri
17 – Timo Glock – Virgin Racing – + 12 giri
18 – Nick Heidfeld – Sauber – + 25 giri
19 – Lewis Hamilton – McLaren – + 26 giri
20 – Christian Klien – HRT F1 Team – + 30 giri
21 – Kamui Kobayashi – Sauber – + 31 giri
22 – Bruno Senna – HRT F1 Team – + 32 giri
23 – Jarno Trulli – Lotus F1 – + 34 giri
24 – Vitantonio Liuzzi – Force India F1 – + 60 giri