formula_578Gli emissari di Hermann Tilke giungeranno la prossima settimana ad Austin per iniziare i rilievi che serviranno a finalizzare il progetto del circuito che ospiterà, a partire dal 2012, il redivivo Gran Premio degli Stati Uniti. La Tilke GmbH, la società che ha disegnato tutte le ultime piste del calendario, sta già ricevendo i primi dati geologici del territorio da 900 acri dove sorgerà la pista e nei prossimi mesi inaugurerà un ufficio in loco con 20 dipendenti. (continua...)

“Il terreno c’è, i soldi anche e il contratto con la Formula 1 pure: siamo pronti ad entrare nell’ultima fase di questo ambizioso progetto,” ha detto il responsabile americano della Tilke, Christian Epp. Il layout della pista è ormai definito nelle sue fasi essenziali, mentre mancano ancora alcuni punti per quel che concerne gli edifici ausiliari.

“Dobbiamo decidere quanti saranno e quante le strade d’accesso, come gestire le forniture d’acqua in dettaglio, il drenaggio e l’energia elettrica,” ha spiegato Epp. “E’ come progettare e costruire una città completamente nuova.” Il progetto vale un giro d’affari di 200 milioni di dollari e l’effettiva costruzione dovrebbe cominciare il prossimo dicembre. “Gli ingegneri e gli appaltatori mi dicono che potrà essere finito entro l’estate del 2012,” ha confermato il legale degli organizzatori, Richard Suttle Jr.

Il più contento di tutto questo sembra proprio essere Tavo Hellmund, l’uomo che ha realizzato il sogno di riportare la Formula 1 negli USA dopo cinque anni dall’ultima gara a Indianapolis. La città del Texas è stata scelta accuratamente per poter essere la casa della massima categoria al di là dell’Atlantico su una base a lungo termine. “Considero Austin il posto perfetto e mi sono presentato da Bernie con quest’idea,” ha raccontato in un’intervista rilasciata al sito ufficiale della F1.

“Austin è cresciuta immensamente negli ultimi 15 anni, sotto ogni aspetto, perciò per me non c’era posto migliore per il Gran Premio degli Stati Uniti. Lo Stato del Texas è diventato l’11esima economia globale e molte delle aziende più grandi hanno la loro sede qui. Ed Austin è la capitale. Pensate alla location ideale della città: i miei connazionali possono raggiungerla facilmente, così come i tifosi dal centro-sud America. Da questo punto di vista è perfettamente centrale.” ha aggiunto Hellmund.

“La mia filosofia è che il successo arriverà se si è nel posto giusto al momento giusto e per un Gran Premio ad Austin, considero questo il momento giusto. Abbiamo un contratto per i prossimi 10 anni, ma se chiedete a me, potremmo correre qui per i prossimi 40!”

Questo non impedirebbe, però, almeno in linea teorica, l’ingresso nel calendario di una seconda gara negli Stati Uniti. A confermare l’ipotesi è stato lo stesso Bernie Ecclestone: “Chiariamo una cosa: Austin sarà il GP degli USA. Ma questo non significa che non potremo disputare lì un’altra gara con un’altra denominazione. Sarebbe da pazzi rifiutare l’opzione di correre a New York. Ma per ora questo è solo un sogno. La realtà è che abbiamo un contratto con Austin ed è lì che si terrà il GP degli USA.”

A mancare, tuttora, è una presenza effettiva americana nel circus. L’ultimo pilota americano fu Scott Speed, con la Toro Rosso e anche i progetti di un team statunitense, prima con la USF1 e poi con la Cypher Group, sono recentemente naufragati. “Ovviamente sarebbe fantastico avere un pilota americano o un team, ma non c’è una vera necessità,” ammette Hellmund. Ecclestone gli fa eco: “Ci abbiamo provato, ma manca il giusto approccio. In America per vincere non serve lo stesso impegno che in Formula 1. Ma avere qualcuno come Danica Patrick sarebbe perfetto dal punto di vista pubblicitario.”

Nuova linfa potrebbe invece arrivare presto dal centro America, grazie alla presenza in GP2 di piloti competitivi come Sergio Perez. “C’è questo giovane messicano, Perez, che sta andando fortissimo in GP2,” spiega. “Per lui il GP degli USA 2010 potrebbe essere una sorta di gara di casa: tra Austin e il Messico ci sono solo 250 km.”

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