
L’altra, quella di Mark Webber, è uscita di scena dopo una corsa da dimenticare: in partenza ha perso sette posizioni, poi è rientrato ai box e ha perso altri secondi per un problema al montaggio dell’anteriore sinistra, infine ha travolto l’incolpevole Kovalainen in un tentativo di sorpasso quantomeno azzardato, causando un incidente spettacolare ma senza conseguenze che ha causato l’ingresso dell’unica safety car della giornata, che ha rivoluzionato la classifica.
Ad approfittarne sono state proprio le due McLaren di Hamilton e Button, che hanno completato il podio. L’inglese ha tentato invano di tenere il passo del vincitore e poi si è accomodato soddisfatto al secondo posto, dopo un drive through per aver superato la safety car in occasione del suo ingresso in pista. Button è invece rimasto a lungo quarto, alle spalle di Kobayashi che ha atteso i cinque giri dalla fine per compiere la sua sosta obbligatoria cedendo il podio all’inglese.
Con questo risultato, la McLaren, aumenta il suo vantaggio in classifica costruttori, mentre tra i piloti Hamilton rimane in testa con 127 punti, su Jenson Button a quota 121 e Sebastian Vettel che si porta terzo, davanti al suo compagno di squadra, con 115 lunghezze. La Formula 1 entra quindi nella seconda metà del suo campionato 2010 con una lotta apparentemente ristretta a due squadre.
All’appello manca ancora la Ferrari. Anche la gara del possibile riscatto, con la nuova F10 versione B, si è trasformata nell’ennesimo nulla di fatto: un po’ per le posizioni perse in occasione del pit stop da Alonso e soprattutto da Massa (costretto ad accodarsi attendendo il momento della sua sosta), un po’ per il passo gara che in effetti si è rivelato inferiore alle attese. Pesa un po’ il fatto che Alonso è giunto solo nono, addirittura in fondo a un gruppetto di motorizzati Ferrari formato da Buemi e da Kobayashi, settimo dopo aver infilato i due suddetti avversari in soli due giri.
Chi sorprende è la Williams, che porta al quarto posto un incredulo Rubens Barrichello, davanti alla sempre costante Renault con Robert Kubica quinto e alla Force India, anche lei brava ad approfittare del pit-stop sotto safety car per portarsi al sesto posto con Sutil. Ma la gara potrebbe non essere ancora finita: molti piloti (Jenson Button, Rubens Barrichello, Robert Kubica, Adrian Sutil, Sebastien Buemi, Vitaly Petrov) sono stati convocati dai commissari per aver girato troppo velocemente nella tornata di rientro ai box sotto safety car. Una loro eventuale penalità riaprirebbe le porte del podio a Kobayashi e il quarto posto ad Alonso. Lo sapremo solo nelle prossime ore.
La cronaca
Al via Sebastian Vettel mantiene la prima posizione, ma alle sue spalle si inseriscono Hamilton e soprattutto le due Ferrari di Alonso e Massa, autori di uno scatto perentorio. Dietro a loro Kubica passa Button e si porta quinto. Webber è il più lento di tutti e scivola al nono posto. Bene invece Schumacher, partito con le dure, che si porta undicesimo.
Jarno Trulli subisce un contatto con un avversario e perde l’ala anteriore: sarà costretto a un doppio pit stop prima del ritiro definitivo. Webber si ferma ai box per primo, tentando una strategia diversa per recuperare le posizioni perse, ma un problema nel montaggio della gomma anteriore sinistra gli costa altri secondi e così si ritrova in diciannovesima posizione.
Ma la gara da dimenticare dell’australiano termina dopo un altro paio di giri. La sua Red Bull travolge la vettura di Kovalainen, si capotta e si schianta contro le barriere. Pilota illeso ma pista inondata di detriti e ingresso inevitabile della safety car. Tutti i piloti si fermano ai box appena possibile: Massa deve accodarsi ad Alonso e si ritrova diciassettesimo, Schumacher attende addirittura due giri e scende al diciannovesimo posto, montando le morbide.
Dopo qualche giro, Schumi deve però rimontare le gomme dure, altrimenti non arriverebbe alla fine, e perde ancora altro tempo. Si riparte al quattordicesimo giro: alle spalle di Vettel e Hamilton c’è Kobayashi, che non si è fermato ai box, poi Button, Barrichello e Kubica. Dalla tornata delle soste ha guadagnato Buemi, che si è portato settimo, mentre hanno perso le Ferrari: solo nono Alonso e 17° Massa.
Dietro a Kovalainen, che fa da tappo, si crea un lungo serpentone di vetture vicine, ma che non riescono a superarsi. Il colpo di scena arriva al 25° giro: Hamilton viene penalizzato con un drive through per aver superato la safety car in occasione dell’ingresso in pista della vettura di sicurezza. L’inglese sconta la sua penalità ma rimane secondo, pur a oltre quindici secondi da Vettel.
Nei giri successivi la gara si addormenta: Hamilton tenta di recuperare su Vettel ma l’impresa sembra disperata. Intanto Schumi torna ai box addirittura per la terza volta, per rimontare ancora le gomme morbide. Nelle retrovie sono in lotta diretta Senna e Glock, tanto da far faticare Hamilton nel loro doppiaggio: il tedesco alla fine riesce a infilare il suo muso davanti al brasiliano ma chiude troppo e colpisce con la posteriore sinistra il musetto della HRT.
Risultato: foratura per la Virgin e ala rotta per la Hispania ed entrambe devono rientrare ai box. Lotta anche tra Buemi e Sutil, con il pilota della Force India che guadagna il settimo posto. L’unico altro scossone del finale di gara è il ritiro di Hulkenberg, che colpisce un detrito e rovina la gomma posteriore destra. A soli cinque giri dalla fine arriva il pit stop di Kobayashi, che non aveva ancora effettuato il cambio gomme obbligatorio.
Il giapponese cede il terzo posto a Button e scivola al nono alle spalle di Buemi ed Alonso. Ma grazie alle gomme nuove negli ultimi due giri compie altrettanti sorpassi ai danni dei piloti che lo precedono, portandosi così settimo al traguardo. Intanto Vettel conclude sotto il traguardo la sua cavalcata trionfale, precedendo le due McLaren.
1 – Sebastian Vettel – RBR-Renault – 57 giri
2 – Lewis Hamilton – McLaren-Mercedes – + 5.0
3 – Jenson Button – McLaren-Mercedes – + 12.6 (penalizzato)
4 – Rubens Barrichello – Williams-Cosworth – + 25.6 (penalizzato)
5 – Robert Kubica – Renault – + 27.1 (penalizzato)
6 – Adrian Sutil – Force India-Mercedes – + 30.1 (penalizzato)
7 – Kamui Kobayashi – BMW Sauber-Ferrari – + 30.9
8 – Fernando Alonso – Ferrari – + 32.8
9 – Sebastien Buemi – STR-Ferrari – + 36.2 (penalizzato)
10 – Felipe Massa – Ferrari – + 46.6
11 – Pedro de la Rosa – BMW Sauber-Ferrari – + 47.4 (penalizzato)
12 – Vitaly Petrov – Renault – + 48.2 (penalizzato)
13 – Nico Rosberg – Mercedes GP – + 49.3 (penalizzato)
14 – Vitantonio Liuzzi – Force India-Mercedes – + 50.8 (penalizzato)
15 – Jaime Alguersuari – STR-Ferrari – + 48.2
16 – Michael Schumacher – Mercedes GP – + 48.8
17 – Lucas di Grassi – Virgin-Cosworth – + 1 giro
18 – Timo Glock – Virgin-Cosworth – + 2 giri
19 – Karun Chandhok – HRT-Cosworth – + 2 giri
20 – Bruno Senna – HRT-Cosworth – + 2 giri
21 – Jarno Trulli – Lotus-Cosworth – + 4 giri
22 – Nico Hulkenberg – Williams-Cosworth – + 8 giri
23 – Heikki Kovalainen – Lotus-Cosworth – + 49 giri
24 – Mark Webber – RBR-Renault – + 49 giri