
Prima di tutto, la crisi in cui versano USF1 e Campos. Se Bernie Ecclestone sembra schierato a favore della Stefan GP, pronto a mettere i bastoni fra le ruote a queste due squadre pur di ottenere un posto sulla griglia in Bahrein, Todt svela il salvagente gettato a favore delle nuove squadre. “Nell’ultima stesura del Patto della Concordia,” spiega, “c’è scritto che una squadra può saltare tre gare. E se uno non ce la facesse, non è che subentrerebbe un altro team. Spetta alla FIA decidere chi ha i requisiti.”
Un’opportunità importante per le squadre che rischiano di non essere pronte in tempo per il primo Gran Premio della stagione, ma che probabilmente impedirebbe loro di poter contare sui finanziamenti per i nuovi team promessi da Ecclestone.
Poi, Todt non può esimersi dal parlare del ritorno del suo ex-pupillo Michael Schumacher. Definito non come un fratello o un figlio, ma semplicemente “un amico, perchè la famiglia non si sceglie, gli amici sì. Lui è un po’ timido, un po’ riservato. Sono contento di rivederlo in auto perchè è meno pericoloso che guidare la moto. Mi ha chiesto dei consigli, ma poi ha fatto di testa sua. La sua è una grande storia d’amore per questo sport, è una leggenda. Sarà veloce? Se avrà una macchina competitiva, sì.”
Capitolo Briatore, con il francese che difende a spada tratta le decisioni del suo predecessore: “Il Tribunale de Grande Instance ci ha dato torto sulla forma, non sulla sostanza. C’era un fato ineluttabile e c’erano le prove. Tanto che c’è stato un solo voto contrario al Consiglio Mondiale. E proporrò che anche i team manager abbiano la licenza.”
Per il futuro della massima categoria, Todt indica due sfide: quella tecnica e quella dei costi. “Non è accettabile aver rinunciato al KERS. I team si lamentano che costa troppo? Trovino il modo per risparmiare. Dobbiamo tagliare i costi, migliorare lo spettacolo e attrarre investimenti. La F1 deve capire che il mondo è cambiato. Non mi piace il tetto dei costi, alla riduzione dobbiamo arrivarci con regole chiare. Ad esempio con un solo pacchetto aerodinamico per tutto l’anno. Così si esalterà la qualità dei piloti. Ma non posso garantire che non ci saranno problemi. Si sa, gli ingegneri sono abili…”
Anche sul suo, di futuro, Todt ha le idee chiare. “Mosley ha fatto un super lavoro per la sicurezza. Ma 16 anni al vertice della FIA sono troppi, una pazzia. Io farò un solo mandato, altrimenti non avrei più tempo per fare altre cose. Ho assunto questo ruolo per passione, con l’ambizione di poter dare un contributo a un settore che amo. E dopo? Scriverò un libro. E non sarà soltanto sulla Ferrari.”