In occasione del recente Gran Premio del Brasile, Bernie Ecclestone ha dichiarato in un'intervista pubblicata oggi sul Folha de S.Paulo, il maggiore quotidiano brasiliano:"La morte di Ayrton è stata una gran tristezza per tutti, ma è stata un bene per la Formula 1. Molta gente che non aveva mai sentito parlare di Formula 1 ha cominciato ad interessarsi al nostro sport proprio grazie all’immensa rispercussione che ebbe l’incidente e la morte di Senna".
Appena accortosi del clamore suscitato dalle proprie parole (assurde ndr.), il boss ha subito tentato di negare quanto detto, ma il giornalista che aveva fatto l'intervista ha fornito i nastri registrati e li ha messi a disposizione delle radio locali. Nel recente passato Ecclestone aveva già avuto uscite come quelle in cui elogiava Hitler, Saddam Hussein e i talebani, ma questa volta ha straparlato, trovandosi in Brasile.

Un deputato di Brasilia, Emerson Varela, ha proposto al Congresso che Ecclestone sia considerato "persona non grata" in Brasile. Già all'epoca della morte di Senna, Ecclestone era stato considerato persona indesiderata dalla famiglia e non aveva presenziato al funerale del pilota, anche se molto probabilmente non è che ci tenesse troppo. Questo perchè al momento dell'incidente aveva tentato di minimizzare il fatto dicendo che Ayrton si era soltanto procurato una ferita alla testa. Poi il fatto delle immagini registrate tagliate, guardacaso, proprio nel momento in cui l'auto di Senna inizia ad uscire di pista. Taglio che, sempre secondo il mecenate inglese, era stato casuale e deciso dalla regia del Gran Premio.
L'intervista prosegue con le considerazioni di Ecclestone che reputa una stupidaggine l'ipotesi di tre auto per scuderia e che cercherà di riportare Piquet in Formula 1:"L’ho visto nascere, è un ragazzo di talento, mi sento un pò il suo padrino" (negli anni '70-'80 Ecclestone era il padrone della Brabham in cui correva Nelson Piquet, il padre di Nelsinho).
Infine ha parlato anche delle elezioni in seno alla FIA:"Vatanen non ha le capacità nè l’esperienza per l’incarico, mentre Todt ha l’esperienza, lavora tanto ed è un buon amministratore. Abbiamo lavorato bene quando era alla Ferrari".
Se lo ha detto lui, quasi sicuramente i giochi sono già decisi.