Anche in Cina a tenere banco è il braccio di ferro sulla questione fornitura motori, con i team principal delle squadre di F1 che si sono riuniti ancora una volta alla ricerca di una soluzione. (continua...)
Il problema principale è il cambiamento dei regolamenti previsto per il 2018, con lo scopo di ridurre i costi e il divario di prestazioni; l'accordo dovrebbe essere raggiunto nelle prossime due settimane.
Appunto, dovrebbe. Sì, perché pare che fra costruttori e clienti ancora le disparità di visione siano piuttosto accentuate.
Christian Horner, che già lo scorso anno lottò parecchio per trovare un motore per Red Bull, difende gli interessi delle squadre clienti, restando piuttosto scettico.
"Penso sia una situazione complessa, fondamentalmente sono stati richiesti alcuni criteri particolari dal governo della F1 per fare un passo avanti in questa situazione. Il primo è portare il costo dei motori a 12 milioni di euro, poi garantirne la disponibilità e l'assistenza, aumentarne il rumore", ha dichiarato a motorsport.com.
"Al momento ci siamo seduti per parlarne, ma siamo molto lontani da una soluzione in proposito e penso che non riusciremo a trovarla entro fine mese. Lo Strategy Group si riunirà prima di maggio, ma mancando l'accordo sulle cose sopracitate dubito che la Commissione F1 possa cambiare i regolamenti".
Di parere diverso Toto Wolff, team principal della Mercedes, che in quanto rappresentante di un costruttore di motori cerca di difendere gli interessi aziendali.
"Ci è stato chiesto di ideare soluzioni in modo che nessuno rischiasse di restare senza motore; i costruttori lo hanno capito, ora cerchiamo di venirci incontro. La cosa più importante è la riduzione dei costi".
"E' chiaro che nessuno potrà essere soddisfatto al 100%, Horner ad esempio non lo è, ma sono fiducioso che si possa arrivare ad una soluzione entro fine aprile. Dobbiamo stilare un nuovo regolamento, tutti stanno lavorando duramente a questa cosa per trovare un punto d'incontro".
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