Max Mosley ha accolto oggi la richiesta di Luigi Macaluso, Presidente della CSAI, che in una lettera del 30 luglio aveva chiesto al Presidente della FIA di porre la spy story, che vede coinvolte Ferrari e McLaren, all'attenzione della Corte di Appello della FIA. (continua...) Macaluso ha espresso la sua perplessita', avvallata da colloqui con la Ferrari, riguardo l'assenza di provvedimenti ai danni della McLaren, ritenuta colpevole per il possesso di informazioni riservate del team di Maranello in violazione dell'articolo 151c del Codice Sportivo Internazionale. L'italiano ha chiesto ed ottenuto l'udienza presso la Corte d'Appello in quanto a suo parere l'esito dell'udienza del Consiglio Mondiale e' stato influenzato dal fatto che la Ferrari non ha avuto opportunita' di esporre i fatti come avrebbe voluto. Macaluso ha inoltre rivelato che al meeting del 26 luglio erano presenti almeno altri due team che non hanno avuto l'opportunita' di intervenire.

Mosley ha ribadito le ragioni della sentenza emessa dal Consiglio Mondiale: "Nonostante i sospetti, in assenza di evidenze senza ambiguita' sul fatto che la McLaren, come team, abbia ricevuto ed utilizzato informazioni Ferrari, il Consiglio ha ritenuto la McLaren responsabile per il suo addetto. Tuttavia l'esclusione o la sottrazione di punti non sembrava appropriata considerando che si trattava della condotta scorretta di un dipendente. La sua lettera suggerisce che l'esito sarebbe stato differente se il Consiglio avesse dato alla Ferrari ulteriori possibilita' per esporre i fatti. Per questo motivo e per l'importanza della fiducia del pubblico nella sentenza, rimandero' la questione alla Corte di Appello della FIA in base all'Articolo 23.1 dello Statuto della FIA con la richiesta che la Corte ascolti Ferrari, McLaren e ogni altro concorrente che faccia richiesta per determinare se la decisione del Consiglio Mondiale sia stata appropriata e in caso contrario sostituirla con una equa".
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