Interessante. La curiosità su quello che potrà combinare è legittima.
D'altra parte il team svizzero sta pian piano acquisendo una nuova dimensione e una sorta di indipendenza; quasi una nuova fase nella sua lunga e variegata vita.



Questo grazie principalmente all'utilizzo della sua avveniristica galleria del vento che si pone tra le migliori in assoluto nel panorama della F1 attuale e che lo scorso anno è servita solamente (ma con ottimi risultati) al processo di sviluppo durante la stagione che tradizionalmente era sempre mancato al team elvetico.
Con le nuove restrizioni regolamentari che colpiscono soprattutto il settore aerodinamico, l'efficace uso di una galleria del vento avanzata può permettere ottimi risultati. Ed è proprio quello che si prefiggono nella squadra.
La nuova C24 appare infatti molto ben realizzata aerodinamicamente, con linee che tradiscono una ricerca accurata in questo settore; se lo staff tecnico ha lavorato bene i risultati non dovrebbero tardare. La palla semmai passa ora ai piloti e agli ingegneri di pista per sfruttare adeguatamente il "patrimonio".
Il tema principale del 2005 è la perdita di carico aerodinamico (e il suo recupero) per via delle nuove misure che interessano gli alettoni e lo scivolo posteriore. Alla Sauber hanno cercato di recuperarne una parte sull'avantreno reintroducendo il doppio profilo sovrapposto come già visto occasionalmente in passato su Ferrari e Prost.



Questa soluzione forse non si rivelerà la migliore in assoluto e forse è indice di un carico aerodinamico ancora insufficiente, quindi una sorta di ripiego, ma è sicuramente caratteristica e rappresenta il maggior elemento distintivo della C24 che riserva tuttavia altre sorprese e soluzioni interessanti.
Come ad esempio la parte iniziale delle pance laterali dove è stato compiuto un grosso lavoro per migliorare il più possibile il disegno del raccordo tra telaio e fiancate con prese d'aria piccole e sollevate e una sensibile rastremazione inferiore che enfatizza maggiormente quella già presente nella monoposto dello scorso anno.
Le fiancate si restringono con un disegno ben avviato verso il posteriore dove sono collocati il piccolo profilo alare e la lunga pinna che carena la ruota posteriore (ormai punti comuni per tutte le F1 di questo periodo).
Al di sopra si notano le fessure "a branchia" e la possibilità di ospitare pure sfoghi d'aria a camino. Gli scarichi del motore sono piuttosto avanzati e racchiusi da una carenatura di piccole dimensioni. Questo permette di abbassare repentinamente le fiancate stesse, con ripercussioni vantaggiose sul flusso diretto verso l'alettone posteriore.
Ma il migliore segreto sta, probabilmente, nella disposizione interna dei pacchi radianti che già in precedenza avevano destato vivo interesse nell'ambiente.
Il resto della vettura è invece piuttosto tradizionale, quasi banale nel disegno nel sistema dei deviatori tra le ruote anteriori e le fiancate (quasi sicuramente vedremo durante la stagionei delle evoluzioni in tale area) e nel posteriore.



In definitiva la nuova Sauber dimostra la raggiunta nuova maturità della squadra elvetica che sta puntando decisamente ad una sorta di indipendenza concettuale; ulteriore segno è la scelta di realizzare autonomamente il cambio, nonostante l'uso del motore Ferrari, per ridurre i costi ma anche per mantenere una certa autonomia e capacità realizzativa rispetto alla casa italiana. Questo anche nell'ottica di un possibile sganciamento futuro per la fornitura del motore.
La Sauber è un team piccolo, inferiore anche alla Red Bull, ma contano di aver ben lavorato per ottenere quei buoni risultati che da anni ci hanno abituato a vedere.