PILOTI FERRARI

La coppia Alboreto-Arnoux era molto ben amalgamata e, per quanto possa sembrare strano, facevano squadra. Sembrare strano in questo senso: si dice sempre che il primo avversario sia il compagno di squadra e questa era giustamente una cosa vera anche tra loro, ma se un pilota faceva una scorrettezza ad uno dei due, l'altro era il primo che, potendo, andava a "vendicarlo".

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Michele, pur essendo un tipo allegro, appariva sempre più maturo della sua età; Arnoux era (ed è) il tipico guascone con due passioni: una sono le corse :wink:
Veloce e professionista il giusto, ma senza prendersi rischi folli e senza negarsi i piaceri della vita.
Quando arrivò in Ferrari, tutti, media e tifosi, gli chiedevano del famoso duello tra lui e Gil. Lui rispondeva sempre in modo gentile, sorridendo e, con quella sua voce a cantilena, continuava a ripetere le stesse cose. Un giorno di test, durante una pausa, ebbi l'infelice idea di toccare anch'io l'argomento. Lui per una volta divenne serio: "Cosa t'importa. Tanto per tutti sarà per sempre un'impresa di Gilles: forse perchè mi ha battuto, forse perchè correva per la Ferrari o forse perchè era già un mito da vivo. Io lo consideravo un pazzo, ma era onesto e corretto e quindi mi era anche simpatico. Però sarebbe giusto che la gente capisse che certe cose si fanno in due, come l'amore! Non ho mai rischiato tanto, non mi sono mai impegnato tanto come quel giorno. Ma forse la gente ha ragione: non l'avrei mai fatto se non contro Gilles."

Brasile '85. Una cosa ho imparato in Ferrari: che non bisogna mai essere soddisfatti di un secondo posto (specialmente dopo aver ottenuto la pole) e di un quarto, ma a due giri dal vincitore.
Riunione nell'ufficio di Ferrari al ritorno dal GP. Lui chiede spiegazioni per la sconfitta direttamente ai piloti. Michele, come sempre riflessivo, si limita a dire che ha dato il massimo e che gli dispiace di non essere riuscito a vincere. Renè, più impulsivo dice una frase che suona più o meno così:
"Perchè criticare i piloti, non le viene il dubbio che potrebbe essere colpa della vettura?"
"Lei signor Arnoux è licenziato. Gozzi, prepari cortesemente quanto dobbiamo al signor Arnoux per questa gara e glielo consegni in giornata. Grazie. Potete andare."
"Commendatore - fa Gozzi avvicinandosi e parlando a bassa voce - per contratto dobbiamo pagare tutta la stagione, non solo una gara."
"Allora passi la pratica ai legali e dica che si sbrighino."
Certo potrà sembrare una reazione eccessiva, ma c'era anche un'altra ragione. Di questa però non sarebbe corretto che io ne parlassi.

Johansson fu un ripiego dell'ultimo momento: non era un campione, ma neppure quella pippa che molti credono. Non si lamentava mai della vettura e questo suo carattere accomodante ero lo specchio di ciò che gli mancava per emergere: la cattiveria agonistica.
Al contrario Michele era molto esigente e, se pur con modi gentili, un gran pignolo spaccamaroni. Ed è così che occorre essere.

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Per Brands Hatch ho sempre avuto un debole, mi piace ancora oggi perchè mi fa ricordare .. ieri, ma quella volta una fantastica intossicazione da pesce, mi costrinse (per fortuna Cool ), a casa e a letto (quando non dovevo scappare in bagno :oops: ). Comunque ricordo che già dalle prove non eravamo messi bene. Il Piloti era andato, restava però ancora qualche speranza per il Costruttori. Se ricordo bene però in quel GP non fummo gli unici a fare fuoco e fiamme, ma ci imitò anche una Brabham. Comunque lo specchio di quei tempi era che se esplodeva una turbina non ci sentivamo "colpevoli", lo consideravamo un accessorio, un po' come se ci fosse scoppiata una gomma :roll:
Chiesi a Michele il perchè di quel suo plateale rientro ai box: "In piedi perchè mi bruciava il sedere, a testa china in segno di resa. Ti basta?"

Andrew, piacerebbe anche a me raccontare altro di Gilles, ma sarebbero tutte cose già conosciute. Ecco, forse questa è indicativa. Quando arrivava con la 308 che aveva in dotazione, prima di passare il cancello si esibiva in un paio di 360. Avevo sempre pensato lo facesse per compiacere i tifosi, ma una sera glielo vidi fare anche se la strada era completamente deserta.
"Ma lo fai anche se non c'è nessuno che ti guarda?"
"Io lo faccio per me, mi diverte! E poi non è vero che non c'era nessuno: tu mi hai visto" :wink: