
La squadra britannica, ma di licenza russa, ha infatti escluso la possibilità che ci possa essere stato un cedimento della monoposto alla base dello scontro contro il bilico del team, che in quel momento aveva anche la sponda aperta (è stata questa a provocare le lesioni a Maria). Di fatto, quindi, John Booth e soci sembrano aver scaricato la responsabilità ad un errore della de Villota, che potrebbe inavvertitamente aver disattivato il limitatore di velocità.
Oggi Marca ha riportato le dichiarazioni di una persona molto vicina alla famiglia, che però ha voluto precisare che: "Quella è la loro versione, ma non ha dato una spiegazione". Aggiungendo poi che la 32enne ora sta meglio ed è cosciente, ma dell'incidente non ricorda nulla.
Più pacati i toni del comunicato stampa divulgato direttamente dai familiari: "Maria non era ancora nelle condizioni di prendere parte in alcun modo alle indagini successive all'incidente. Per questo non rilasceremo alcuna dichiarazione fino a quando la vicenda non sarà conclusa".