"Le gomme non avevano nessun difetto intrinseco però erano insufficientemente adatte alle condizioni di gara estreme incontrate quest’anno nella curva 13 del circuito di Indianapolis," ha spiegato la Michelin.
In un comunicato stampa, il costruttore francese ha voluto ricordare il suo impegno in un programma di prove private che punta ad adattare i prodotti all’evoluzione costante dell’aerodinamica, dei regolamenti e dell’asfaltatura dei circuiti. Quest’anno la Michelin ha sofferto in maniera particolare dell’impossibilità di effettuare test a Indianapolis prima dell’inizio del weekend di gara. Inoltre, considerato che il famoso banking è unico nel calendario, i test effettuati su altre piste non hanno permesso di prevedere i problemi incontrati. Di conseguenza, per preparare il Gran Premio degli Stati-Uniti, la Michelin ha dovuto realizzare delle simulazioni e delle previsioni più aleatorie rispetto alle altre gare della stagione.
Sta di fatto che, secondo quanto hanno svelato le indagini della Michelin, il fabbricante francese non aveva previsto dei carichi così forti per la gomma posteriore sinistra nella curva 13 della pista americana. "Nel 2005 le gomme che la Michelin aveva portato erano quindi insufficientemente adatte alle condizioni estreme della curva 13. Questa è la causa del problema," ha ammesso la Michelin.
La marca di Clermont-Ferrand ha precisato che i materiali utilizzati e l’architettura dei pneumatici non presentavano nessuna anomalia. Ha anche indicato che le scelte fatte per gli altri circuiti erano giuste.
Secondo la Michelin, le conclusioni di queste analisi confermano che le proposte fatte alle Federazioni dirigenti prima della corsa (ad esempio l’aggiunta di una chicane) avrebbero permesso di ridurre la velocità delle monoposto e quindi di risparmiare le gomme e di far disputare la corsa ai partner del Bibendum.
In base a queste conclusioni, la Michelin ha definito un nuovo sistema di simulazioni delle curve del tipo banking. Ha anche richiesto la possibilità di effettuare dei test a Indianapolis prima dei Gran Premi organizzati lì. Infine, il costruttore francese afferma che proseguirà il suo impegno in Formula 1, con dei prodotti "sicuri e competitivi."
"Il problema è che abbiamo sottovalutato le costrizioni estreme subite dai pneumatici nella curva 13 con le caratteristiche specifiche dell’anno 2005. Siamo riconoscenti ai nostri partner per aver lavorato con noi fino alla fine per trovare delle soluzioni affinché la corsa potesse essere disputata in piena sicurezza. Rimpiangiamo che il pubblico non abbia assistito ad una gara appassionante. Tuttavia, rimanendo fedele ai suoi principi, la Michelin non ha sacrificato la sicurezza per la competitività," ha concluso Pierre Dupasquier, direttore della Michelin Compétition.
Fonte: F1-Live