
E l’ex campione del mondo del 2007 (proprio con la scuderia di Maranello) è consapevole che potrebbe arrivare impreparato ai primi test pre-stagionali di inizio febbraio. “Non testare la nuova vettura fino a febbraio rappresenta una lunga attesa,” ha confessato in settimana il pilota del Team Lotus. “Tuttavia, dovrei essere in grado di salire su una vettura di F1 vecchia di due anni nel mese di gennaio”.
Una possibilità concessa dal regolamento, anche se c’è il fattore gomme a far pesare un grosso interrogativo sul suo effettivo rendimento in pista. “Naturalmente, sarà seguito il solito addestramento,” ha poi indicato il finlandese, “ma lavorerò per ottenere dei miglioramenti e anche per conoscere meglio la squadra e fare in modo che possa comprendere pienamente tutte le modifiche che sono state fatte da quando sono andato via”.
Sul suo rendimento dopo la lunga pausa nei rally, però, ha espresso un certo ottimismo il medico del Team McLaren Aki Hintsa. Secondo il dottore, che seguì il finlandese fino al 2006, quando era ancora un pilota di Woking, sarà difficile per Raikkonen lottare subito con i migliori della classe, facendo un confronto anche con l’illustre ritorno del sette volte iridato Michael Schumacher, dopo tre anni di assenza. La sua età, comunque, gli consente ancora di rimettersi rapidamente in carreggiata.
“Fisicamente, Kimi è sicuramente più forte ora di quanto non lo è mai stato,” ha affermato Hintsa, come riportato sul giornale finlandese “Turun Sanomat”. “È chiaro che tornare in F1 per Kimi sarà più facile di quanto non sia stato per Michael Schumacher due anni fa. Prima di tutto, Kimi è molto più giovane di Michael, e in secondo luogo non è rimasto fuori per tutto il tempo, e mentre era lontano ha continuato a guidare in una categoria molto impegnativa”, facendo riferimento proprio ai suoi impegni nel campionato del mondo rally.
Il medico si è concentrato anche sul fattore età, perché mentre Raikkonen ha compiuto 32 anni diverse settimane fa, Schumacher è il più vecchio pilota in attività in F1 con i suoi 43 anni il prossimo 3 gennaio. “In questa fase della vita,” ha aggiunto Hintsa “una differenza di età di dieci anni è un fattore importante nello sport ad alto livello. Quando un atleta compie 40 anni, il tempo di risposta inizia a rallentare e naturalmente non c’è nulla che si possa fare a riguardo. Non è possibile tornare indietro con l’orologio”.
Che Raikkonen potrà sembrare un po’ arrugginito ne è consapevole anche l’amministratore delegato della Lotus Dany Bahar, nonostante abbia ammesso un forte investimento per il suo ingaggio. “Sicuramente si tratta di una scommessa pure per Kimi. Ha forse preso due anni, ma abbiamo tempo come lo ha anche Kimi,” ha dichiarato Bahar sempre al giornale finlandese “Turun Sanomat”. “La cosa importante è che Kimi migliori costantemente. Fino a quando questo accade, gli diamo del tempo”.
Ma quando gli è stato chiesto di motivare questa scelta in base all’età del pilota, e alcuni commentatori hanno indicato se avesse considerato seriamente i suoi precedenti in McLaren e Ferrari, Bahar ha replicato: “È cresciuto, non è più un ragazzo. Lui sa cosa sta facendo e quello che ci aspettiamo da lui. Credo che prenderà le cose un po’ più sul serio”. Poi è arrivata anche la conferma del team principal Eric Boullier, dopo le recenti speculazione su un probabile addio. “Dopo un anno non così buono si è spesso criticati”, ha continuato Bahar. “La cosa importante è imparare da questo e identificare le aree da rafforzare, e lo ha fatto”.