caterham_25Non è un mistero che anche nella Formula 1 moderna la questione economica sia ormai una componente preponderante del gioco, capace di scatenare battaglie fra i team, in misura anche maggiore rispetto alle controversie sui regolamenti tecnici. (continua...)

 

 

Un elemento, quello dei soldi, divenuto del tutto discriminante, negli ultimi anni, anche nella scelta dei piloti da parte delle scuderie, con l’approdo sulla griglia di partenza di drivers che hanno soffiato il posto a colleghi probabilmente ben più talentuosi, ai quali sono mancati però munifici sponsor alle spalle.

 

 

Uno degli ormai noti “piloti con la valigia” è Vitaly Petrov, approdato quest’anno dalla Renault alla Caterham “scippando”, grazie al sostegno economico di alcune aziende del suo paese, il volante a Jarno Trulli, messo alla porta nonostante un contratto valido anche per questa stagione. Questa etichetta inizia però evidentemente a stare stretta al 27enne di Vyborg, che sarebbe stufo di pagare, anziché essere stipendiato, per correre.

 

 

A riferirlo è stata la manager di Petrov, Oksana Kosachenko: “Se la presenza di un pilota russo in Formula 1 non interessa a nessun altro, oltre a me e Vitaly, troveremo qualcosa da fare al di fuori dei GP”, ha riferito, quasi come fosse una minaccia, a “Sport-Express”. La Kosachenko ha poi concluso il suo discorso ponendosi un quesito, per il quale molto probabilmente una larga parte degli appassionati avrebbe una risposta: “La Formula 1 è grande e prestigiosa, ma per Vitaly è un lavoro che non gli procura un guadagno. Perché?”, si è chiesta la manager russa.

 

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