Nella sua carriera da ingegnere, direttore sportivo, o responsabile di team, Ross Brawn ha vestito in molti casi i panni del vincitore, a partire dal doppio inatteso trionfo in Benetton a metà degli anni novanta, passando per il dominio Ferrari a cavallo fra i due secoli, finendo con il sorprendente successo nel 2009 della scuderia che portava il suo nome, nata sulle ceneri della Honda. (continua...)
L’approdo in Mercedes nel 2010, contestualmente all’avvio del progetto Formula 1 della casa di Stoccarda, portava con sé tutti i presupposti per fare arrivare la squadra anglo-tedesca a lottare con i grandi del circus. Il bilancio del triennio, purtroppo per Brawn, non ha portato certamente i risultati sperati, con una sola vittoria e un’unica pole position conquistate, entrambe quest’anno in Bahrein, e la stagione in corso che si avvia a conclusione con la monoposto argentata che ai migliori fatica anche solo ad avvicinarsi.
In questa situazione non ideale, con in più l’arrivo di Hamilton nel 2013, da una parte considerabile come una possibile manna dal cielo, ma dall’altra come una eventuale spina nel fianco, considerando che il pilota inglese non va certo a Brackley per tirare la carretta, è lo stesso Ross Brawn, in un’intervista rilasciata ad “Autosprint”, a farsi carico della responsabilità di un’annata che ancora una volta ha deluso le aspettative.
L’ingegnere di Manchester, peraltro, individua una ben precisa debolezza nel lavoro fatto dal team a livello tecnico: “Una delle conclusioni a cui siamo arrivati è che il doppio DRS era un concetto valido, ma ci ha rallentato in altri settori. Oggi c’è molta tecnologia, diciamo, furba intorno alle ali anteriori delle vetture, ma noi avevamo il nostro sistema e di conseguenza le nostre ali erano studiate attorno ad esso. A un certo punto ci sono apparse chiare le potenzialità offerte da un altro approccio, e forse avremmo dovuto fare dei cambiamenti”.
Modifiche che dovranno essere intraprese per forza di cose nel 2013: “La monoposto del prossimo anno non avrà il doppio DRS, perché il regolamento lo vieta; stiamo studiando soluzioni alternative”, ha rivelato Brawn, che chiude lanciando una puntualizzazione, dietro la quale si cela, forse, una frecciatina a qualche rivale: “Con il nostro sistema, noi facciamo stallare l’ala anteriore, e abbiamo appunto bisogno di un’ala che si possa stallare quando si applica il dispositivo; di conseguenza, abbiamo una scelta limitata di profili e forme che possiamo utilizzare. Ci sono comunque considerazioni strutturali che si sono diffuse quest’anno, e che dovrebbero sparire nella prossima stagione, dato che i nuovi test dovrebbero eliminare il grado di libertà che qualcuno si è preso”.
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