mercedesgp_160Quando si parla di Michael Schumacher difficilmente non vengono in mente i numeri che contraddistinguono la carriera, forse inimitabile, del campione tedesco. Da quando, però, il Kaiser ha fatto il suo rientro in Formula 1, due anni fa, accanto ai sette titoli mondiali, alle novantuno vittorie, alle sessantotto pole position, e a una serie di altri svariati primati, si stava accompagnando un dato che è cresciuto sempre di più, fino a superare quota duemila, ovvero il numero di giorni trascorsi dall’ultima volta che Schumi ha messo piede sul podio, risalente al GP della Cina del 2006. Occasione nella quale il tedesco ha ottenuto anche la sua ultima vittoria in carriera. (continua...)

 

A Valencia, finalmente, il pilota della Mercedes ha interrotto questa serie negativa, e poco importa che ciò sia stato reso possibile dalle defezioni di alcuni colleghi che occupavano posizioni di testa, in particolare Vettel e Grosjean, ma soprattutto Hamilton, il cui incontro troppo ravvicinato con il muro ha permesso al 43enne Schumacher di tornare fra i primi tre di una gara, per la 156esima volta nella sua carriera.

Ovvia dunque la soddisfazione  di Michael, che si è emozionato al punto da fare persino confusione con le lingue; infatti, nella conferenza stampa post-gara, dopo che gli era stato chiesto di esprimersi nella sua lingua madre per rivolgersi ai suoi connazionali, il tedesco ha attaccato a parlare in inglese, lasciandosi poi andare ad una divertita risata una volta accortosi dell’errore. Alla domanda se l’emozione del podio è stata una delle motivazioni per cui ha deciso di fare ritorno in Formula 1, Schumi non ha avuto alcuna esitazione: “Si, sono momenti in cui si gode profondamente. La squadra ed io siamo stati criticati, specie ultimamente, e non c’è modo migliore di questo per rispondere agli attacchi. Per questo sono molto orgoglioso ed eccitato”.

Nonostante il ritorno in alto, intorno a lui non si diradano le nubi sul futuro nel circus; il suo contratto scade alla fine di quest’anno, e l’età non gioca certamente a suo favore, considerando anche la presenza di giovani interessanti pronti a prenderne il posto, come Di Resta, già nell’orbita Mercedes, ma anche in vista di possibili stravolgimenti nelle formazioni dei team, con un valzer di piloti che potrebbe essere avviato dal tanto chiacchierato passaggio di Sebastian Vettel alla Ferrari, nel 2014. A questo, però, Schumacher sembra non pensare ancora, o perlomeno prova a far credere che sia così: “Mi spiace, non ho novità in merito; serve ancora tempo, vedremo”.

Intanto, il terzo posto di Valencia ha esaltato Niki Lauda, in passato non sempre tenero nei confronti del Kaiser, per via di alcuni suoi comportamenti non sempre limpidissimi. Stavolta, invece, l’ex campione austriaco non si è risparmiato in elogi: “La sua qualifica a Monaco è stata un colpo di classe mondiale, e a Valencia si è visto che se tutto va bene è ancora uno dei più veloci”, ha dichiarato al quotidiano “Kleine Zeitung”.

Di commozione si è invece trattato per un altro ex del paddock, Joan Villadelprat, che ha lavorato con Schumi negli anni d’oro della Benetton, conditi dai primi due titoli mondiali di Michael. Il manager e ingegnere spagnolo non ha potuto fare a meno di felicitarsi per il podio di domenica scorsa, ammettendo addirittura di aver guardato la cerimonia di premiazione con gli occhi umidi di lacrime. Le stesse che forse sono sfuggite anche al vecchio Kaiser, nell’intimità del casco.

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