
Ma dietro a questo caso c’è soprattutto una disputa di carattere economico. La Aerolab, fin dall’anno scorso, aveva infatti intrapreso un’azione legale contro la Force India per “serie e persistenti violazioni del contratto” e per non aver pagato tutto il dovuto alla società fondata dall’ing. Jean Claude Migeot. E, pur nel silenzio di entrambe le parti (che, contattate da 422race.com, avevano deciso di non commentare la vicenda), il caso è proseguito per tutta l’estate, fino a giungere ad una sua prima, parziale soluzione, almeno sul fronte economico.
Ieri, la Queen’s Bench Division dell’Alta Corte di Giustizia a Londra ha condannato la Force India “a pagare 1.074.730 euro, oltre a danni da liquidarsi ed interessi nella misura dell’8%, a favore di Aerolab”, si legge nel comunicato diffuso dall’impresa bolognese. “Si tratta questo del primo punto giudizialmente accertato nella disputa che vede opposte le due società in relazione alla controversia per fatture di servizi non pagati.”
Resta del tutto aperto il caso del presunto spionaggio, che secondo quanto dichiara la stessa Aerolab dovrebbe portare a breve all’“iscrizione nel registro degli indagati di Migeot da parte della Procura della Repubblica di Bologna. Si tratta di un atto dovuto. Aerolab è assolutamente certa dell’esito favorevole di tutte le controversie giudiziarie che la vedono coinvolta con Force India.”
La Aerolab, che definisce come un atto di “ritorsione” l’ulteriore denuncia ricevuta dalla Force India, spiega così la posizione della scuderia inglese: “Sembra che la strategia di Force India sia cercare di costringere Aerolab ad una transazione della controversia, che Aerolab non ha alcuna intenzione di accettare.”
E la controversia legale potrebbe raggiungere un’ulteriore svolta in occasione del prossimo Gran Premio d’Italia: “Il prossimo Gran Premio di Monza, durante il quale i beni della debitrice saranno presenti in Italia, potrebbe essere l’occasione per ulteriori scambi giudiziari fra le parti.”