Dovrebbero uscire gli elfi, i maghi e le streghe dalla foresta di Sherwood per togliere questo campionato alla Peugeot, ma Nottingham è distante da Silverstone, per questo motivo le “sorprese di fine estate” sembrano delle semplici illusioni, di chi spera ancora che una macchina a benzina: (continua) “Match point”
Dovrebbero uscire gli elfi, i maghi e le streghe dalla foresta di Sherwood per togliere questo campionato alla Peugeot, ma Nottingham è distante da Silverstone, per questo motivo le “sorprese di fine estate” sembrano delle semplici illusioni, di chi spera ancora che una macchina a benzina: la Pescarolo Judd di Boullion e Collard possa tener testa al “mostro” 908 di Sarrazin e Lamy, che guida la classifica, grazie al fatto che la loro auto si è dimostrata più affidabile di quella guidata da Minassian e Genè. Peugeot dominatrici quindi, come accade da Monza, che col tempo hanno portato i loro tempi a 4”7 di distacco dagli altri sul giro singolo; un eternità, nelle competizioni a motore, che in gare di durata diventano dei veri e propri abissi. A tutti gli altri non resta che lamentarsi, per regolamenti che privilegiano il diesel, che a quanto parte, diventerà la potenza dell’immediato futuro, dopo aver dimostrato con Muller, poche settimane fa nel WTCC, che anche le gare sprint possono essere vinte da un motore turbocompresso, rispondendo con i fatti a quelli che ancora non si fidano di questa soluzione. Ma dalla Peugeot rimandano gli europei ad andare a guardarsi l’ALMS, dove le R10 incassano come pugili sfiniti i colpi della Porsche Lmp2, inferiore sulla carta, ma incredibilmente più veloce della superstar di Le Mans. Una replica che i “mostri sacri” della LMS non accetteranno mai; come Courage, che da Spa è uscito rinato, grazie ad un piacevolissimo terzo posto e quel Heri Pescarolo, mai sazio di vittorie e forte da un odio totale con la Peugeot, che dall’inverno scorso li ha salutati, creando una macchina tutta sua, lasciando “l’uomo della Sarthe” da solo, ad affidarsi ad un Judd che riesce pure a togliergli grosse soddisfazioni. Ora vedono la testa a soli dieci punti di distacco, ma anche se il distacco è poco sappiamo tutti che in questo sport può sempre succedere di tutto, e per ciò noi ci crediamo, con un pizzico di speranza che non fa mai male, o forse tifiamo, come si fa con i deboli che si mettono contro i giganti, perché nella storia non è sempre il più forte. Il più grande. A vincere. Ci vuole cuore, e uno come Heri non è “uno” qualunque, ma “uno” che è morto e poi risorto, dedicando la sua intera vita alla sua più grande passione.
Per il resto, le notizie che contano, sono semplicemente due. La prima è che il Team Arena si affiderà ad un sedicenne: Max Chilton, che andrà ad affiancare il fratello Tom. Mentre in Gt2, per noi italiani, ci sarà l’opportunità di vedere in gara un altro italiano; Bruni, che prenderà il posto di Simonsen, ed andrà a fare coppia con Robert Bell sulla F430 del Team Virgo.
Giacomo Sgarbossa