"Un circuito nuovo e molto bello, la cui curva 8 è già famosa: la maggior parte dei piloti la trova impegnativa. Molto lunga, è formata praticamente da quattro curve diverse, ma una volta impostata la traiettoria giusta, è divertente. La pista è difficile, perché a volte la macchina ‹tocca› perdendo grip e stabilità. Nel 2006 a Istanbul siamo stati molto veloci. Speriamo di fare ancora meglio quest’anno," ha confidato Robert Kubica.
"Il GP della Turchia arricchisce il calendario di F1. Costruito nella parte asiatica di Istanbul, il bellissimo autodromo presenta un layout affascinante. La città offre ai partner dei team ottime possibilità e strutture per eventi. Anche dal punto di vista della logistica questa gara è particolare: è il GP piú lontano dall’Europa centrale, al quale i team vanno però con i truck e i motorhome. La pausa prima della gara riduce un po’ lo stress," ha commentato Mario Theissen.
"L’Istanbul Park offre tutto quello che caratterizza un circuito moderno: tratti lenti, che richiedono una buona motricità, ma anche la ‹famigerata› curva 8 con quattro raggi differenti, che tuttavia viene percorsa con una sola traiettoria e a 250 km/h. A causa dei lunghi ‘dritti’ in salita la resi-stenza aerodinamica non deve essere troppo elevata. La chiave per ottenere dei buoni tempi è una buona efficienza aerodinamica," ha spiegato Willy Rampf.
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