MILANO, 17 agosto 2006 - Mai corso buon sangue, tra loro. Così non stupisce l'intervista rilasciata da Jacques Villeneuve al mensile britannico F1 Racing in cui il canadese ha sparato a zero su Michael Schumacher. Un'intervista, va detto per onor di cronaca, concessa prima che l'iridato 1997 lasciasse la F.1 e la Bmw-Sauber.

"Credo che il giorno in cui appenderà il casco al chiodo la gente lo dimenticherà - ha detto Jacques parlando del tedesco -. Ayrton Senna, invece, non sarà mai dimenticato. In parte questo dipende dall''effetto James Dean', perchè Senna è rimasto ucciso in gara da giovane, ma non è solo questo. Non credo che Michael vivrà nella memoria della gente con forza o a lungo come Alain Prost, certamente non come Nigel Mansell.

Sono persone che hanno raggiunto lo status dell'eroe, come Michael non è mai stato e non sarà mai". I motivi, secondo il canadese, sono...(continua in leggi tutto) molto chiari. "Michael semplicemente non è un campione perchè ha fatto troppi giochetti sporchi e perchè non è un grande come uomo". Secondo Villeneuve c'è una grande differenza tra l'incidente tra Senna e Prost in Giappone nel 1990 e quello tra lui e Schumi nel 1997 a Jerez.

"Sì, anche Senna ha fatto dei giochetti sporchi ma l'ha fatto con più classe, con più integrità. Quando buttò fuori Prost a Suzuka l'aveva detto già prima della corsa. Diversamente da Michael che, in modo ridicolo, ha insistito sulla sua innocenza a Monaco quest'anno.

Senna non mentiva ai tifosi, Michael sì. E la cosa triste è che, naturalmente, i tifosi ci credono, giurano che il bianco sia nero, per poter continuare a rispettare lo sport che amano. E Michael approfitta di questa correttezza".

"Lui mente non solo ai tifosi - ha proseguito il canadese -, ma anche agli altri piloti. Alla riunione dell'associazione dei piloti a Silverstone ci ha mentito su Monaco e non ha avuto nemmeno la decenza di sembrare un po' imbarazzato. Ci ha guardato negli occhi e ha mentito. Lo sapevamo tutti che stava mentendo, ma pochi di noi hanno provato a dire qualcosa perchè la maggior parte aveva paura di Michael oppure voleva solo che la riunione finisse per andare a vedere i Mondiali di calcio in televisione, che è un modo penoso di comportarsi quando si discute di una cosa così importante.

E' molto triste, perchè la ragione per cui ha fatto quello che ha fatto è perchè pensa di essere meglio di noi. Crede anche di essere più grande dello sport, ma non lo è. E quando si ritirerà, e nessuno si ricorderà di lui, allora questo diventerà evidente". (Fonte gazzetta.it)