red_bull_139Il tempo dei festeggiamenti è ormai alle spalle e, in casa Red Bull, il lavoro ferve a pieno regime, per mantenere il vantaggio tecnico dimostrato dalla vettura 2010 su un agguerrito gruppo di avversari gettato pancia a terra all’inseguimento. Il diktat del guru tecnico dei campioni del mondo, Adrian Newey, rimane sempre lo stesso. (continua...)

“La nuova macchina sarà un’ulteriore evoluzione della serie attuale,” dichiara il geniale tecnico inglese al sito austriaco “laola1.at”. La stessa ricetta che quest’anno, con una RB6 direttamente derivata dalla sua progenitrice (battuta nella corsa al titolo dalla Brawn pur avendo dimostrato nel finale di disporre del pacchetto più performante), ha consentito al team di Milton Keynes di dominare in lungo e in largo la stagione.

“Il DNA della vettura è il medesimo. La RB6 era principalmente un’evoluzione dell’ultima monoposto: in pratica, una si è evoluta nella successiva,” spiega Newey, ex Williams e McLaren. Dunque, una nuova vettura ai limiti del regolamento, che con ogni probabilità produrrà ulteriori polemiche sulla sua legalità da parte degli avversari? “Lo spero, perchè questo significherebbe che abbiamo di nuovo svolto un buon lavoro!” scherza. “Se sei davanti, in F1, tutti pensano sempre che tu stia barando.”

Sulle ali del successo, la Red Bull sembra intenzionata a non fermarsi più. Ai microfoni dello stesso sito web, il proprietario della squadra lancia addirittura un’ipotesi affascinante: “Anche l’idea di sviluppare il nostro motore, penso che non sia più così assurda.” Una Red Bull che, da produttrice di lattine di bibite, si trasformerà in costruttore al 100% in Formula 1? Sarebbe un fatto senza precedenti.

Del resto, a Milton Keynes i malumori sull’affidabilità dei propulsori Renault (che anche quest’anno ha rischiato di compromettere il Mondiale) si respirano ormai da tempo e già lo scorso inverno la squadra tentò di trovare un accordo di fornitura con la Mercedes, poi sfumato per il veto della McLaren. Ma c’è un altro grande marchio che ha da tempo legami con il gruppo Red Bull: la Volkswagen, già sponsor di minoranza della Toro Rosso.

Potrebbe dunque essere il costruttore tedesco, che da tempo sta sondando l’idea di un suo ingresso in Formula 1, il partner della Red Bull per realizzare un motore fatto in casa: magari a partire dal 2013, quando bisognerà ricominciare da un foglio bianco per sviluppare i nuovi quattro cilindri turbo. “Siamo in stand by per un’importante partnership,” butta lì Mateschitz.

L’argomento, per ora, rimane comunque tabù. “E’ importante tenere aperte tutte le opzioni,” dichiara il team boss Christian Horner. “Questo è uno dei grandi punti di forza di Mr. Mateschitz. Con la visione di Didi, tutto è possibile.” Quest’anno, se ne sono accorti anche gli avversari.

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