
“Le dita funzionano, le sento. Il braccio anche. Ma mi devono operare e solo dopo saprò…”, afferma, aggiungendo poi di non sentirsi troppo male, per uno che ha avuto un botto così: “Ho pochi dolori, mi tengono sotto sedativi. Dopo l’ultimo intervento inizierò a pensare al ritorno in pista. Mi era accaduto anche nel 2007, dopo lo schianto a Montrèal: ci sono capacità e motivazioni che ti vengono fuori, tornerò più forte come guidatore, e anche di testa. Voglio tornare già quest’anno”.
Ripensando all’incidente, Kubica ha detto di essere dispiaciuto per quello che è successo, oltre a non poter dire gran che su quanto successo: “Non ricordo nulla. Mi ha spiegato tutto il mio manager Daniele Morelli”. Il rischio corso è stato enorme, anche per uno che di mestiere va a oltre 300 km/h sulle vetture più sofisticate del mondo; il pensiero se ciò valga la pena o meno lo ha sfiorato: “Mi sono chiesto il perché di correre un rally: è un allenamento duro, severo, per la F1; aiuta nella concentrazione, ma non so se li rifarò”.
Una cosa che non è certo mancata a Robert, dal giorno dell’incidente, è stato l’affetto di chi gli vuole bene. “Sono arrivati i miei dalla Polonia, purtroppo sono già ripartiti. Mi spiace tanto per mia mamma, l’ho fatta soffrire”. Non solo la famiglia, anche il mondo della Formula 1 ha manifestato tanta vicinanza e simpatia a una persona che, prima di essere un grande pilota, è soprattutto un grande uomo. “È stato bello vedere Briatore, una persona eccezionale. Poi sono passati Alonso, Lopez, Petrov, Alesi, Liuzzi: bello, la pista non ti permette mai di vedere il vero volto della gente, ci sono troppi interessi in ballo”.
Ora per Robert comincia la parte più dura, quella di rimettersi a posto; il professor Francesco Lanza, che lo ha operato, ha detto che “è andata bene”, ma lo staff medico non si sbilancia. Il primario dell’Ospedale Santa Corona, il dottor Igor Rossello, ha però diffuso una certa speranza: “Anche dopo questo secondo intervento la mano di Robert non ha subito traumi, ma anzi ha superato bene anche questa fase. La mano è vascolarizzata e non è gonfia”. Kubica sarà trasferito nuovamente, fino a domani, in terapia intensiva.
All’operazione ha assistito anche il delegato medico della FIA, Gerard Saillant, che ha elogiato la struttura medica dell’ospedale pietrese. “Da quello che ho potuto constatare, è stato fatto un ottimo lavoro di equipe che ha permesso di operare velocemente Robert e di effettuare le immediate terapie previste per un trauma e un incidente del genere”.
Saillant si è detto convinto delle possibilità del pilota della Lotus Renault di tornare in pista: “Al momento è troppo presto fare alcun tipo di previsioni e sarebbe sbagliato anche nei confronti di Robert farle. Certamente può farcela, anche se dovrà affrontare un lungo e difficile lavoro di riabilitazione. L’augurio di tutti è che torni prima possibile, più forte di prima”, ha affermato il delegato della Federazione. Una speranza certamente condivisa da tutti gli appassionati di Formula 1.