Jenson Button ha concluso l’emozionante Gran premio di Singapore di questa sera in nona posizione, appena fuori dalla zona punti. Gara di segno opposto per Rubens Barrichello sul tracciato cittadino del Marina Bay, conclusa con il ritiro al 15° giro per un problema elettrico. (continua...)
Al via, la suspense è iniziata subito a causa della griglia molto scivolosa fuori traiettoria. Jenson è scattato sul lato sporco della pista e ciò lo ha fatto retrocedere dalla 12° alla 14° posizione nell’allungo che procede la prima curva. Rubens è partito invece dalla parte pulita e così è riuscito a guadagnare un paio di posizioni nello stesso tratto di pista.
I due alfieri Honda hanno poi conservato la propria posizione fino al primo ingresso della Safety Car al 14° passaggio, poco dopo la sosta di Rubens per il rifornimento e il cambio gomme. Pochi attimi dopo essere rientrato in gara, il brasiliano si è ritirato fermandosi lungo la pista.
Il Team Principal Ross Brawn ha così riassunto la gara: "Oggi, abbiamo scelto due strategie diverse, basando parzialmente tale decisione sulla previsione di utilizzo della safety car. Il primo regime di safety car ha giocato a favore di Rubens e dei piloti con la strategia di un’unica sosta. Inoltre, al muretto abbiamo capito che il direttore di gara avrebbe comandato l’intervento della safety car e così abbiamo richiamato prontamente Rubens per il rifornimento prima dell’esposizione delle bandiere gialle. Ci saremmo trovati in una posizione estremamente favorevole per il resto della gara; purtroppo, si è fermato poco dopo essere uscito dalla corsia box per un problema elettrico."
"Per quanto il periodo di safety car abbia aiutato Rubens, allo stesso modo ha penalizzato i piloti con la strategia delle due soste come Jenson. Egli è stato infatti costretto a rientrare ai box con la maggior parte del gruppo, favorendo in tal modo i piloti con un’unica sosta. Si è così creato molto traffico, a causa del quale Jenson non riusciva a recuperare, così abbiamo deciso di richiamarlo in anticipo per la seconda sosta ed è stato uno dei primi a effettuare il rifornimento finale. Temevamo un altro periodo di safety car, ma abbiamo deciso di rischiare, purtroppo i timori si sono avverati, ma ormai era troppo tardi e così Jenson si è trovato con una macchina molto pesante."
Nelle prossime due settimane, l’Honda Racing F1 Team si preparerà per la gara di casa al Fuji Speedway, dove il 12 ottobre si disputerà il Gran premio del Giappone.
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