mclaren_153Il secondo posto ottenuto alle spalle di Fernando Alonso, mantiene a galla le speranze iridate di Lewis Hamilton e della McLaren. Terzo in classifica seppur con un ritardo di ventuno lunghezze da recuperare a due gare dalla fine, l’anglo-caraibico non getta la spugna e continua a credere nell’impresa. (continua....)

“Abbiamo davanti a noi ancora due gare e anche se la nostra macchina non è certo la più veloce e competitiva del lotto, la classifica ci dice che i giochi sono ancora aperti e tutto può ancora succedere. Sarà una bella sfida!” ha commentato Hamilton, il quale si è poi detto soddisfatto del risultato raggiunto oggi, dopo tre gare (Monza, Singapore e Suzuka) costellate da errori d’irruenza e sfortuna.

“Sono contento, dopo i problemi delle ultime gare un podio era quello che ci voleva. Diciassette giri dietro la vettura di sicurezza sono stati abbastanza pesanti all’inizio, sia per noi piloti ma anche, immagino, per gli spettatori da casa e quelli assiepati sulle tribune. L’asfalto era molto scivoloso e non si vedeva molto. Gli ultimi giri in particolare, sono stati molto duri perché avevo le gomme completamente finite e non riuscivo più a tenere il passo di Alonso. Vedere le due Red Bull entrambe ritirate è stata una vera sorpresa.”

Gara da dimenticare invece per Jenson Button, dodicesimo e fanalino di coda dei cinque pretendenti al titolo. Nonostante la delusione per il risultato in gara però, il britannico (quinto in classifica generale a quarantadue punti dal leader Alonso) non si sente ancora tagliato fuori dalla lotta per l’iride e si dice convinto che il mondiale, nonostante manchino solo due gare, sia un sogno improbabile sì, ma non impossibile.

“Dovrei sperare che gli altri non facciano punti nelle due gare che mancano. Certo non sarà facile, ma abbiamo visto ancora una volta che in F1 tutto può cambiare in un attimo,” ha commentato il britannico, autore di una gara anonima e non priva di errori, condotta per buona parte ai margini della zona punti.

“E’ stata una gara davvero travagliata per me, ma semplicemente non eravamo veloci e non avevamo il passo giusto. Non avevo grip e non appena sfioravo il pedale del freno la macchina mi si chiudeva all’anteriore: in curva non riuscivo praticamente a frenare la macchina, o peggio ancora finivo largo in qualche via di fuga.”

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