Ferrari 610Giri al simulatore fino alla nausea, prove su pista ad Idiada. La Ferrari e Fernando Alonso non si stanno certo risparmiando per ritrovare il primato in campionato e conquistare quel titolo mondiale inseguito sin dal 2010. Sebastian Vettel stavolta non potrà giocare con la strategia come due anni fa, ma anzi dovrà badare alle noie tecniche che continuano a presentarsi anche in questo delicato momento. (continua...)

Dieci punti. Tanto dista la vetta, e a Maranello sono più che consapevoli che non sarà facile recuperare il divario senza un sostanzioso cambio di marcia nelle prestazioni. Non si valutano, poi, nuovi possibili passi falsi della Red Bull come ad Abu Dhabi. Resta solo la certezza di dover per forza vincere, consentendo a Fernando Alonso di arrivare sempre sul gradino più alto del podio e sempre prima del tedesco nelle ultime due prove di Austin e Interlagos.

La F2012 necessita ancora di qualche intervento e la concentrazione dei tecnici si è spostata principalmente sull’ala posteriore, che anche nella tappa araba non ha dato i segnali attesi. Già dal termine dell’ultima gara, Alonso e gli ingegneri hanno subito rivolto l’attenzione al nuovo appuntamento statunitense. A Maranello si sono fatti i salti mortali per introdurre nuove modifiche alla parte posteriore e al fondo della vettura, in modo da incrementare il carico posteriore, concentrandosi sul nodo DRS, il punto di forza della RB8. Non a caso, proprio Alonso ha chiarito dopo il secondo posto ottenuto ad Abu Dhabi: “Abbiamo bisogno di continuare a lavorare e a Maranello lavorano giorno e notte per portare nuove parti”. La risposta si spera sia stata positiva, questa volta, nella nuova prova sul rettilineo spagnolo di Idiada, sfruttando l’ultimo test utile su pista, come fatto già prima dell’appuntamento mediorientale.

Come rivelato da “Marca” e dalla stampa internazionale, la Ferrari ha arruolato Jules Bianchi per mettere alla frusta le nuove parti sfornate dalla scuderia e constatare il comportamento della vettura. Secondo il giornale iberico, la squadra del cavallino rampante ha testato una nuova ala posteriore unita a un nuovo diffusore, che insieme dovrebbero favorire maggior trazione canalizzando più aria verso il retrotreno e l’ala, incentivando l’effetto deportante. Secondo altre indiscrezioni, però, queste non sarebbero le sole novità studiate: si parla anche di altre finezze aerodinamiche per l’assalto finale, interventi per sfruttare al massimo le qualità del telaio.

Un confronto che, tra le altre variabili, comprende anche la pioggia, fino ad ora poco considerata ma minacciosa. Mark Webber, ad esempio, ha recentemente consigliato di scommettere sullo spagnolo, se gli ultimi appuntamenti dovessero essere condizionati dal maltempo. E in proposito, il collaudatore della Ferrari Mark Gené ha sottolineato che: “Le previsioni per Stati Uniti e Brasile suggeriscono che potrebbero esserci delle gare bagnate, e sappiamo che la Ferrari si è dimostrata una vettura molto affidabile sul bagnato”. Però secondo le stime di un meteorologo della zona riportate dal giornale “Austin American Statesman”: “Le chance migliori per la pioggia possono esserci da sabato sera a domenica, ma sono ancora molto deboli, circa il 20 per cento”.

Vedendo le ultime prove in qualifica, comunque, lo sforzo potrebbe non bastare per colmare il gap contro i velocissimi piloti della Red Bull, e in particolare contro Sebastian Vettel; ma in compenso la speranza della squadra rossa è di aver ridotto il più possibile il divario (non di averlo del tutto annullato), confidando sulle capacità dello spagnolo che ha già dimostrato di avere il passo necessario per reggere il confronto in gara. In fondo: “Con Fernando, non c’è bisogno di dargli la macchina migliore”, ha detto ancora Gené a “El Confidencial”. “Basta dargli quello di cui ha bisogno per combattere contro la vettura migliore, e lui farà il resto”. Assicurando: “La squadra sta lavorando duramente per dargli la migliore vettura possibile”. Appuntamento ad Austin nel fine settimana per il primo verdetto.

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