
Risultato: ala anteriore danneggiata e sosta ai box forzata, a nove giri dalla bandiera scacchi. Gara compromessa quindi e addio sogni di gloria per il pilota delle Asturie. Un incidente che sa tanto di beffa, dopo le pene dell’inferno patite in qualifica. Uno smacco difficile da buttar giù per i tifosi ferraristi. Meglio essere aggressivi che rinunciatari, comunque.
Era tanta la voglia di Fernando di dimostrare che la Ferrari c’è, è viva e non molla, nonostante l’evidente divario tecnico. Un impeto di irruenza, forse eccessiva, una sterzata ritardata che sapeva tanto di svolta. Una svolta che è stata solo rimandata. Quello tra Alonso e Hamilton è stato un duello vero, sul filo del rasoio, come succedeva a Prost e Senna. Una rivalità epica, una battaglia quasi al limite del regolamento, tanto che a fine gara i due sono stati penalizzati di 20 secondi ciascuno. Lo spagnolo, considerato il colpevole del contatto, ha però conservato la sesta posizione, l’inglese invece, a cui sono stati contestati i numerosi cambi di traiettoria nel tentativo di difendersi dal ferrarista, è scivolato all’ottavo posto.
“La partenza non è stata così male, ho fatto ruota con ruota con Webber, le Lotus hanno fatto da tappo a tutti e abbiamo perso posizioni. Andavamo su tre soste e tutto è andato al meglio. Con Hamilton ho lottato per due giri, l’alettone mobile non funzionava e mi sono trovato costretto a prendermi dei rischi. Purtroppo l’ho toccato, la sosta ai box mi ha fatto perdere posizioni e non sono riuscito a salire sul podio ma guardiamo con maggior fiducia al prossimo GP in Cina”, sintetizza così la sua gara il pilota asturiano.
Sulla stessa scia il team principal Stefano Domenicali: “Oggi potevamo essere sul podio, peccato per quel piccolo incidente. Una gara che deve dare la spinta per guardare avanti. Le gomme hanno giocato un ruolo determinante e in questa stagione sarà così. Alonso ha fatto una gara straordinaria, e chi attacca si prende anche dei rischi”.
Felipe Massa invece punta il dito sulle prestazioni deludenti del sabato. “Sicuramente dobbiamo migliorare la macchina ma è altrettanto vero che il passo in gara è ben diverso dalla prestazione in qualifica. Questo è positivo ma sappiamo che la posizione in griglia è comunque molto importante quindi dobbiamo crescere su questo fronte”.
A Maranello insomma non mollano e stanno facendo di tutto per trovare questo “prezioso” carico aerodinamico. Certo un quinto e un sesto posto non possono soddisfare le ben più alte ambizioni Ferrari, ma per adesso bisogna accontentarsi. In attesa di novità. Già a Shanghai, fra sette giorni, dovrebbe arrivare un nuovo muso. E altre componenti aerodinamiche esordiranno in Turchia, per il primo appuntamento europeo.
Nel quartier generale del cavallino rampante hanno però un chiodo fisso in testa: quell’ala anteriore “flessibile” della RB7, avvolta ormai da un qualcosa di mitologico. Un muso dai notevoli benefici, proprio come il vaso di Pandora.