
E se è vero che almeno una delle due Red Bull, quella di Sebastian Vettel, non ha avuto bisogno di spingere al massimo durante tutta la gara, è altrettanto vero che tutte le volte in cui le Ferrari hanno avuto pista libera davanti a loro sono riuscite a migliorare i record del giro in gara. Un aiuto al morale, dunque, anche se non basta certo a lenire la delusione di un fine settimana iniziato sotto ben altre prospettive. I vertici di Maranello lo sanno bene e non si nascondono dietro a un dito.
“Lasciamo l’Australia con un senso di delusione, inutile negarlo,” ammette il team principal Stefano Domenicali. “Anche oggi il livello della nostra prestazione non è stato all’altezza di quella dei migliori, in particolare di una delle Red Bull: ciononostante, siamo riusciti a raccogliere dei punti preziosi.”
Fernando Alonso ha chiuso al quarto posto (per la terza volta in quattro anni, qui in Australia) e solo la qualifica di ieri, una partenza in cui è stato spinto fuori pista da Button e la necessità di cambiare gomme per tre volte anzichè due gli hanno impedito di salire sul podio. Andato, pensate un po’, al solito Vitaly Petrov, che dopo avergli impedito la rimonta iridata ad Abu Dhabi rischia di diventare la sua bestia nera (e oro).
“Vero, ma è stata una casualità e poi in quella fase ero più soddisfatto di essere riuscito a tener dietro Webber, che mi sembra un avversario più verosimile nella lotta per il titolo rispetto al russo,” minimizza lui. “Forse se non fossi finito subito nel traffico avremmo potuto provare a fare due soste ma per com’è andata abbiamo fatto la scelta migliore. Siamo nella media che bisogna avere per vincere un titolo ma non si può certo fare sempre terzo o quarto: dobbiamo migliorare, lo sappiamo, ma è ancora troppo presto per fare pronostici.”
Massa, in tutto il weekend, si è invece visto solo alla partenza, quando si è ritrovato davanti ad Alonso, salvo poi sprofondare di nuovo nella parte bassa della zona punti in pochi giri. “All’inizio le cose si erano messe bene: una bella partenza, una buona difesa su Button,” racconta. “Poi abbiamo provato ad anticipare l’impiego delle gomme dure ma la scelta non ha pagato e abbiamo dovuto fare la terza sosta nel finale, il che mi ha fatto perdere qualche posizione. Nella seconda parte ho sofferto molto il degrado delle gomme posteriori e non avevo un buon ritmo.”
Ma, al di là degli eventi di gara, sulla 150° Italia c’è di sicuro qualche problema più grosso. Prova a gettare luce Stefano Domenicali: “Uno dei temi principali è il carico aerodinamico sull’anteriore: dobbiamo capire perché non abbiamo visto in pista quanto era previsto sulla carta. Ora bisogna analizzare bene i motivi che ci hanno impedito di essere competitivi come ci aspettavamo in questo fine settimana e reagire subito, sin dalla prossima gara in Malesia.” Ma sarà complicato, visto che le vetture sono già in partenza per Sepang. Così come sono.