
Prima di guidare per la prima volta nei test ero preoccupato di capire come sarebbe stato avere tutti questi sistemi da gestire e comandi da azionare. Poi, dopo i primi giorni, tutto è iniziato a diventare automatico e, insieme agli ingegneri, abbiamo individuato alcuni buoni metodi per essere in grado di usare questi sistemi senza intaccare la concentrazione e la visibilità della pista, senza quindi togliere gli occhi dall’asfalto.
Oltre al KERS e all’ala posteriore mobile, il cambiamento più grande di tutti, che influirà su tutto il weekend di gara, è sicuramente l’arrivo della Pirelli come fornitore unico degli pneumatici. Comprenderne il comportamento è stato uno degli aspetti più interessanti dei test invernali e, per quanto mi riguarda, è vero che non ho nessuna difficoltà nel portare in temperatura, uno dei miei maggiori problemi l’anno scorso. Con il significativo degrado che abbiamo visto finora, le corse saranno molto diverse: ci saranno molti pit-stop mentre l’anno scorso quasi tutte le corse hanno richiesto solamente una sosta. Sarà interessante vedere come andranno le gomme quando correremo con temperature più elevate: non credo che accadrà a Melbourne, dove non dovrebbe fare così caldo nel fine settimana. Inoltre, la differenza fra le morbide e le dure è molto più ampia, il che potrebbe anche cambiare l’approccio alle qualifiche, pensando al tipo di gomme con cui iniziare la gara. Sicuramente i piloti avranno un’influenza più grande sulla scelta del momento in cui fare il pit-stop. Ovviamente ci saranno diverse strategie definite prima della partenza ma mi aspetto che la situazione possa cambiare molto più velocemente durante le gare: quando un pilota sentirà che il degrado inizierà a farsi sentire allora magari sceglierà di fermarsi in anticipo per superare una vettura davanti, oppure in caso di safety-car. Credo che assisteremo a gare molto diverse e, magari, più spettacolari.
Sono contento di iniziare la stagione in Australia, anche se è rimasta un po’ di delusione per non essere andati a correre in Bahrain, almeno dal punto di vista agonistico. Mi piaceva molto quella pista, cui sembro adattarmi molto bene ed è lo stesso anche per la squadra, che ha vinto a Sakhir tante volte. Però quando si costruisce una macchina di Formula 1 si fa in modo che sia buona su tutte le piste quindi, qualsiasi sia il luogo in cui comincia il campionato, bisogna andarci con l’obiettivo di vincere. Da parte mia, sarò pronto a fare del mio meglio a Melbourne, anche se il circuito dell’Albert Park non mi è mai stato molto favorevole né propizio, visto che ho avuto alcuni incidenti lì. L’anno scorso è andata meglio e sono riuscito a fare il mio risultato migliore, salendo sul terzo gradino del podio. Spero che riusciremo a fare una grande partenza in Australia: sono ottimista riguardo alle nostre possibilità, basandomi soprattutto sull’affidabilità dimostrata finora. Non vedo l’ora di misurarmi con le altre squadre per capire dove siamo rispetto a loro.