ferrari_335Difficile chiedere di più da una giornata come questa. Il bottino con cui la Ferrari torna a casa dalla trasferta di Singapore parla chiaro: la quarta vittoria stagionale per il team e per Fernando Alonso, il secondo posto conquistato in classifica piloti e l’ottava piazza artigliata da Felipe Massa, partito in fondo alla classifica, anche grazie alle penalizzazioni post-gara di Sutil e Hulkenberg. (continua...)

Non usa mezzi termini il responsabile della gestione sportiva Stefano Domenicali per descrivere questo Gran Premio: “E’ un risultato straordinario, giunto grazie ad un’eccezionale prestazione di Fernando, che ha dimostrato ancora una volta di che pasta sia fatto, come capacità di guida e come tenuta mentale.” La Ferrari è apparsa quantomeno allo stesso livello della Red Bull in termini tecnici. Per questo motivo, cruciale ai fini del risultato finale è stato l’esito delle qualifiche di ieri. Nel bene e nel male.

“Il primo e più importante mattone di questo successo è stato messo ieri, con la pole position: se non fossimo partiti davanti a tutti sarebbe stato forse impossibile superare una Red Bull così forte come quella vista in pista oggi, soprattutto nella seconda parte di gara,” ammette Domenicali. “La qualifica è stata decisiva, stavolta nel male, anche per Felipe: il nono posto non è certo un risultato all’altezza del potenziale suo e della macchina ma partendo dall’ultima posizione era difficile poter fare di più su un tracciato dove i sorpassi sono molto difficili.”

Il commento di Fernando Alonso è un bigino dell’andamento di questa gara difficile, il cui ritmo è stato elevatissimo e più volte interroto dalla safety car. “Questa vittoria è molto significativa,” spiega l’asturiano. “Volevamo confermare il successo di Monza su una pista completamente diversa e ci siamo riusciti al termine di una corsa durissima e stressante, sia per me che per la macchina, su una pista che amo molto e che si adatta bene al mio stile di guida. Dopo la sorpresa pasquale anticipata della pole di ieri, oggi era importante fare innanzitutto una buona partenza: ce l’ho fatta, anche se forse Vettel è stato anche più veloce di me ma qui la prima curva non è lontana e così sono riuscito a chiudergli la strada e a mantenere il comando. Con le gomme morbide andavamo molto bene ma con le dure la Red Bull sembrava essere più veloce di noi. Abbiamo fatto il pit-stop in maniera perfetta, sia dal punto di vista strategico che delle operazioni in pit-lane. Nella seconda porzione di gara ho cercato di evitare qualsiasi rischio, soprattutto quando c’erano i doppiaggi da fare e in concomitanza con le bandiere gialle.”

Per il compagno di squadra Felipe Massa, la gara è stata molto più complessa: “Abbiamo scelto una strategia uguale a quella adottata da Fernando a Monte Carlo, sperando in un aiuto dalla safety-car che, purtroppo, è entrata in pista troppo presto. Non sono così riuscito a sopravanzare tante macchine e poi mi sono ritrovato nel trenino dietro Sutil e Hulkenberg: uno o due giri in più e avrei potuto guadagnare due o tre posizioni e fare una corsa diversa. La macchina non si è comportata male, considerato che ho girato sempre con lo stesso treno di gomme dure: soltanto verso la fine la situazione è peggiorata e il degrado degli pneumatici si è fatto sentire ed è per questo che Kubica è riuscito a superarmi così agevolmente. Non posso dire di essermi divertito molto a guidare, visto che sono stato sempre nella scia di un’altra vettura.”

Ora tutti gli occhi sono puntati sul finale di campionato: “Mancano quattro gare alla fine e il campionato è molto aperto,” fa il punto Fernando Alonso. “A Spa siamo stati Sebastian, Jenson ed io a rimanere a secco mentre a Monza e qui è toccato ad Hamilton: la danza per il Mondiale vede i protagonisti in continua altalena ma è Mark che mantiene sempre un discreto vantaggio. Bisogna rimanere calmi e concentrati su noi stessi, senza pensare a quello che fanno gli altri: quello che è certo è che non lasceremo nulla di intentato, lottando fino alla fine. La F10 è cresciuta molto grazie al lavoro che hanno fatto i nostri tecnici a Maranello e qui in pista e gliene sono grato perché ora possiamo dire la nostra in ogni tipo di circuito. Davanti a noi non ci sono delle gare che ci vedono favoriti ma non ce ne sono nemmeno di quelle che ci mettono paura.”

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