
Ma, secondo quanto riferisce oggi “La Gazzetta dello Sport”, se la Federazione dovesse decidere di imporre ulteriori sanzioni oltre ai 100.000 dollari di multa già comminati, il cavallino rampante minaccia di portare la vicenda in un tribunale civile, come già fece l’anno scorso (vincendo) Flavio Briatore a riguardo della sua esclusione a vita dalle corse.
Secondo la rosea, la probabile linea difensiva della Ferrari si baserà sul fatto che le parole dell’ingegnere di corsa Rob Smedley rivolte a Felipe Massa (“Fernando è più veloce di te… mi confermi di avere capito?”) non rappresentavano un ordine al pilota, ma una spiegazione della situazione. I difensori di Maranello dovrebbero poi andare oltre, chiedendo la modifica del regolamento nel senso della riammissione degli ordini di scuderia, a patto che non influiscano sul risultato dei team rivali.
Non sono poche, tuttavia, le personalità del mondo della Formula 1 convinte del contrario. L’ultimo è stato l’ex presidente della FIA, attualmente membro del Senato della Federazione, Max Mosley. In un’intervista rilasciata al “Welt am Sonntag”, Mosley ha sostenuto che “entrambe le vetture ed entrambi i piloti dovrebbero perdere i punti conquistati.”
“Non farò alcuna raccomandazione,” prosegue il 70enne, “ma di fatto al momento ci sarebbe voluta una sanzione sportiva e non solo una multa.” Anche se “la maggior parte dei team” vorrebbe la reintroduzione degli ordini di squadra, infatti, Mosley, che volle fortemente la loro proibizione, spiega che la regola è stata aggiunta per “venire incontro alle necessità di milioni di tifosi.” “E nel caso in cui venga aggirata, bisogna imporre una punizione severa,” conclude.
Nei giorni scorsi, anche il sempre polemico Niki Lauda aveva espresso il suo parere sulla questione sul sito ufficiale della Formula 1. “Ciò che hanno fatto è sbagliato e sono stati immediatamente puniti. Il Consiglio darà loro una lezione, questo è certo,” ha detto il tr volte campione del mondo. “E’ questo non ha nulla a che fare con Alonso, che non è Schumacher.”
Parole che hanno nuovamente scatenato l’ira della Ferrari che, come già nei mesi scorsi, non ha esitato ad utilizzare il proprio sito per sferrare stilettate a chi la pensa diversamente. Il commento in merito di Maranello, che ha definito Lauda (pur senza citarlo) “un personaggio che, appeso il casco al chiodo, non ha mai lesinato parole e giudizi a destra e a manca, salvo poi doversi rendere protagonista, in più di un’occasione, di acrobatiche giravolte per riposizionarsi nella direzione dove il vento soffia più forte” è stato impietoso.
“Il buon vecchio Niki ha perso stavolta una buona occasione per tacere, soprattutto alla luce del fatto che fu proprio lui, quando era un pilota della Scuderia, ad apprezzarne i vantaggi: si vede che allora il supposto modello Ferrari di gestione dei piloti gli faceva comodo,” si legge. “E poi dov’era la sua furia moralista quando, in questi anni, in tanti facevano esercizi di ipocrisia più o meno palesi?”