ferrari_300Tornare a Budapest sarà davvero speciale per me, per ragioni che tutti voi potete facilmente immaginare. Proprio all’Hungaroring, poco più di un anno fa, riportai un serio infortunio a causa di una molla staccatasi da un’altra macchina che mi colpì alla testa durante Q2 sabato pomeriggio. (continua...)

Il mio primo impegno giovedì mattina quando arriverò all’Hungaroring sarà proprio con i commissari di pista e i medici del pronto soccorso del circuito, che fecero davvero un ottimo lavoro tirandomi fuori dall’abitacolo della macchina: voglio ringraziare personalmente queste persone, con cui sento di avere ora un legame speciale. Dovetti rimanere in ospedale per una settimana dopo l’incidente ed ebbi l’opportunità di conoscere tante persone che lavoravano lì e che si presero cura di me in maniera fantastica: l’unico lato positivo di quell’esperienza è che ora ho molti più amici in Ungheria.

Piuttosto spesso quest’anno negli incontri con i media e nelle interviste mi è stato chiesto se mi sento tornato alla normalità e se guido così bene come prima. La mia risposta è stata sempre uguale: sì, dal punto di vista professionale non è cambiato nulla. Dal punto di vista personale l’incidente mi ha cambiato, eccome! Mi ha fatto apprezzare la vita molto più di prima e mi fa godere delle piccole cose quotidiane dieci volte più di prima. Tutto lo vivo con una prospettiva diversa, senza dare nulla per scontato: non soltanto per quello che mi riguarda personalmente ma anche per la vita in generale e cosa questa significa per ognuno di noi. Io adesso sento di capirlo e mi sento molto più maturo come uomo. Tornando all’aspetto professionale, lo ribadisco: non è cambiato nulla, anche perché quando sono in macchina, abbasso la visiera e vado in pista faccio tutto come prima, senza minimamente pensare all’incidente.

In Germania abbiamo ottenuto un fantastico risultato di squadra: se qualcuno si stava chiedendo perché da settimane la Ferrari diceva che la F10 era molto migliorata, a Hockenheim ha avuto la risposta. Ciò non significa però che stiamo con le mani in mano perché ci saranno ancora dei piccoli aggiornamenti questa settimana. Il risultato di Hockenheim serve da motivazione per tutta la squadra per continuare a spingere ancora più forte sullo sviluppo, cercando di migliorare gara dopo gara. Ci sono altre ragioni per essere ottimisti per questo fine settimana, incluso il fatto che la Bridgestone porterà in Ungheria le supersoft e le medie, mescole che si sono sempre adattate bene alla F10: forse potremo avere anche lì un weekend competitivo. Durante lo svolgimento del campionato abbiamo visto che la prestazione delle squadre è cambiata di pista in pista, eccezion fatta per la Red Bull che è stata competitiva dovunque. Meglio quindi aspettare venerdì per cercare di capire come andranno le cose all’Hungaroring.

Non ho mai raccolto grandi risultati su questo tracciato ma spesso e volentieri è stato dovuto a delle circostanze esterne, anche perché è una pista dove mi piace molto guidare. Nel 2008, ad esempio, ero in testa fino a pochi chilometri dalla bandiera a scacchi quando cedette il motore della mia F2008. Tutto sommato, ci sono tutte le ragioni per guardare con fiducia al ritorno a Budapest.

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