ferrari_301E’ stata fissata per il 10 settembre prossimo a Como l’udienza in cui il Consiglio Mondiale discuterà il deferimento della Ferrari a seguito dei fatti del Gran Premio di Germania. Per sapere il destino della rossa, insomma, bisognerà attendere più di un mese: la decisione non arriverà che nel venerdì del Gran Premio d’Italia, mentre a Monza le vetture saranno già in pista per le prove libere. (continua...)

La multa di 100mila dollari inflitta dai commissari di Hockenheim al cavallino rampante per gli ordini di scuderia, infatti, potrebbe in linea di principio essere incrementata o trasformarsi in una sanzione sportiva, che alcune testate inglesi hanno ipotizzato arrivare fino all’esclusione da alcune gare. Più probabile, però, la linea morbida, e non solo per il precedente dell’attuale presidente della FIA Jean Todt, che utilizzò copiosamente gli ordini di squadra nel suo periodo da numero uno della Ferrari.

Anche figure di spicco della Formula 1, come Bernie Ecclestone, hanno infatti espresso la loro contrarietà ad una regola ereditata dal periodo Mosley, che proibisce un comportamento che da sempre fa parte delle corse (negli anni ‘50 i secondi piloti arrivavano a cedere la propria vettura ai compagni di squadra). “Devo confessare che sarei perfettamente d’accordo a eliminare il divieto,” ha commentato il patron della FOM. “Tutto ciò che succede all’interno di un team, compreso il modo in cui i dirigenti lo gestiscono, riguarda solo la squadra in questione.”

Forse, proprio l’udienza del prossimo 10 settembre potrebbe essere l’occasione per dare un colpo di spugna a questa controversa regola. “Bisognerà vedere,” raffredda gli animi Mr. E. “Dovremo discuterne. Per quanto mi riguarda, una squadra deve potersi gestire come ritiene più appropriato per i suoi interessi. Nessuno deve interferire, fintanto che non si creano situazioni di pericolo.”

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