
“E’ stato sicuramente un weekend molto negativo per noi: non abbiamo avuto la prestazione che ci aspettavamo e siamo stati nettamente inferiori alle due squadre che hanno dominato la scena qui in Turchia,” ammette Stefano Domenicali. “Eravamo al livello del secondo gruppo di piloti – quelli che si sono dati battaglia per tutto il Gran Premio racchiusi in pochi secondi – ma sappiamo quanto sia determinante la qualifica per il risultato finale e ieri siamo stati ancora più in difficoltà proprio in quella fase.”
Ciò che più prepotentemente ha rilanciato l’esito del Gran Premio di Turchia sono i problemi strutturali di questa F60, cronicamente afflitta da una mancanza di carico. Tanto da far affermare ad uno stizzito Fernando Alonso, a cui i giornalisti rinfacciavano gli errori commessi finora (il testacoda a Melbourne, l’errore strategico in qualifica in Malesia, la partenza anticipata in Cina e il botto nelle libere a Monaco, oltre al bloccaggio nell’ultimo giro di qualifica di ieri) che “dalla Cina in poi non abbiamo fatto alcuno sviluppo, mentre Red Bull, McLaren e Mercedes sono andate avanti.”
Un primo accenno di tensione nel box della rossa, dunque, oggi comunque prontamente rientrato nelle dichiarazioni del dopo gara. “Red Bull e McLaren sono distanti da noi rispettivamente di otto e sei decimi,” ha riconosciuto lo spagnolo, “però i rapporti di forza cambiano di pista in pista, come abbiamo visto a Monaco dove avevamo il potenziale per lottare per la vittoria. E a Valencia arriverà un importante aggiornamento aerodinamico della vettura che forse non colmerà tutto il distacco ma ci aiuterà a fare un passo avanti.”
Un Alonso analitico, realista e cautamente ottimista, dunque, anche se il suo volto tradisce più di quanto vorrebbe fare con le parole la delusione per una Ferrari ormai scivolata a quinta forza del mondiale, in lotta anche con quella Renault che lasciò alla fine dell’anno scorso proprio per scarse prestazioni. “Sono convinto che già in Canada le cose andranno meglio perché quella è una pista che si adatta meglio alle caratteristiche della nostra monoposto,” conclude il due volte iridato. Ma questo è esattamente quello che disse prima della Turchia.