Con la stagione 2012, una delle più avvincenti che si ricordi, appena conclusa, la Formula 1 non ha praticamente il tempo di fermarsi a respirare, perché il lavoro dei team in vista del prossimo anno sarà già intensissimo a partire dalle prossime settimane, e nemmeno le questioni extra-tecniche fanno eccezione. (continua...)
Se in termini di regolamento le cose sono più o meno del tutto stabilite, a regalare un po’ di suspense agli appassionati potrebbe pensarci ancora una volta, suo malgrado, Bernie Ecclestone. Stavolta, tuttavia, non per qualche trovata originale, ma perché il vecchio boss potrebbe addirittura cedere il comando del circus, a causa della vicenda giudiziaria riguardante la mazzetta versata a Gerhard Gribkowsky, funzionario della banca BayernLB, in cambio di un aiuto nell’acquisizione del pacchetto di maggioranza della F1.
Come noto, la magistratura tedesca sta indagando da mesi sulla vicenda, e dopo aver disposto un procedimento di custodia in carcere per l’ex banchiere tedesco sembra intenzionata ad incriminare formalmente anche Ecclestone per corruzione. Un’eventualità, questa, che costringerebbe l’82enne inglese ad occuparsi seriamente della faccenda, la cui gravità ha finora sempre minimizzato, con la possibilità concreta di distoglierne, almeno in parte, l’attenzione dalla sua creatura.
Non sarebbe, però, l’unica conseguenza di una decisione del genere da parte della corte di Monaco, dato che, secondo il quotidiano “Suddeutsche Zeitung” e l’agenzia di stampa “SID”, il gruppo Delta Topco, del quale fa parte la CVC, che detiene appunto il pacchetto di maggioranza della Formula 1, starebbe valutando se imporre ad Ecclestone di dimettersi, per poi sostituirlo con un amministratore delegato ad interim.
Una mossa che di certo troverebbe la strenua opposizione del diretto interessato, che solo pochi giorni fa, alla vigilia del GP del Brasile che ha assegnato il titolo iridato a Sebastian Vettel, aveva dichiarato che il giorno in cui deciderà di passare la mano la F1 si troverà ad affrontare un periodo nerissimo, aggiungendo che tutti i promoter dei gran premi non vogliono avere rapporti commerciali con nessun altro al di fuori di lui. Parole che suonano tanto di circostanza, quelle dei proprietari degli autodromi, dato che è difficile pensare che quando a comandare non sarà più Ecclestone, e quel giorno per forza di cose dovrà prima o poi arrivare, improvvisamente tutti gli organizzatori dei GP stracceranno i lucrosi contratti che li legano alla Formula 1.
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