formula_1170Non poteva che finire così: con un dominio targato Lewis Hamilton e McLaren. La vettura di Woking aveva dimostrato di essere veloce sul circuito brianzolo: troppo, dopo la sfortunata qualifica di Fernando Alonso. (continua...)

 

Ma alle frecce d’argento non è riuscito il risultato perfetto: nonostante Jenson Button avesse messo una pezza alla sua partenza non perfetta che aveva consentito a Massa di passarlo nelle prime fasi di gara, risuperandolo più tardi, un guasto alla sua monoposto gli ha negato la bandiera a scacchi.

A Fernando Alonso, autore di un’eccellente rimonta che ha confermato lo stato di forma positivo della sua vettura sul tracciato di casa, si sono aperte così le porte del podio, ma solo del terzo gradino. A negargli la piazza d’onore è stato un outsider: il “cugino” Sergio Perez, che questa volta non ha mostrato alcun timore reverenziale rispetto ai fornitori di motori del suo team.

Il messicano, uscito alla distanza grazie all’ennesima strategia vincente della sua Sauber (ritardare il pit stop), ha infatti superato prima Massa e poi lo stesso Alonso, cogliendo un risultato storico per la squadra elvetica. Il brasiliano della Ferrari chiude invece quarto: e c’è già chi pensa al passaggio di consegne…

Quinta posizione per Raikkonen, davanti alle due Mercedes di Schumacher e Rosberg e a Di Resta, Kobayashi e Senna. Gara da dimenticare, invece, per le due Red Bull, costrette entrambe al ritiro per problemi tecnici.

La cronaca

Al via Lewis Hamilton mantiene la testa della corsa, al suo fianco Jenson Button scatta invece meno efficacemente e viene superato da Felipe Massa. Fernando Alonso, scattato decimo, termina il primo giro già al settimo posto e al secondo passaggio alla Prima Variante scavalca anche Kimi Raikkonen. Al quarto giro, mentre lo spagnolo ha ormai nel mirino Sebastian Vettel, il campione del mondo si libera di Schumacher e passa al quarto posto.

Intanto Hamilton va in fuga: al quinto passaggio il suo vantaggio su Massa è già di oltre due secondi. Alla Prima Variante Bruno Senna rischia il contatto con Nico Rosberg. Il sorpasso di Alonso su Schumacher riesce sul rettilineo principale all’inizio del sesto giro, sfruttando il vantaggio dell’ala posteriore mobile. Senna ha un altro incontro ravvicinato con Di Resta, che lo chiude alla staccata della Roggia facendolo finire fuori pista.

Al nono giro, in pieno rettilineo, la vettura di Jean-Eric Vergne finisce inspiegabilmente in testacoda appena tocca il freno, rischiando addirittura il decollo sul cordolo, ma il pilota esce per fortuna illeso da questo momento di brivido. Nel corso del dodicesimo passaggio, Webber supera Di Resta alla staccata della Ascari portandosi in zona punti: lo scozzese tenta di rispondergli in uscita dalla Parabolica ma finisce leggermente largo e solleva una nuvola di polvere.

Cominciano i pit stop: il primo a fermarsi ai box, al 13° giro, è Maldonado. Una tornata più tardi tocca a Rosberg, poi al suo compagno di squadra Schumacher. Intanto Perez supera Raikkonen e si porta sesto, poco prima che il finlandese si fermia sua volta in corsia box. Dopo una serie di giri in rimonta, Button rompe finalmente gli indugi su Massa al 19° giro e lo scavalca alla Curva Grande, portandosi di nuovo alle spalle del suo compagno di squadra che continua a comandare le operazioni.

Subito il sorpasso, anche Massa effettua la sua fermata. Al 20° giro rientrano ai box contemporaneamente Alonso e Vettel: lo spagnolo tenta di beffare il suo diretto rivale con una ripartenza a dir poco al limite, ma rimane alle sue spalle. I due si ritrovano di nuovo ai ferri corti poco dopo in occasione del sorpasso su Ricciardo, ma il tedesco (rischiando anche di tamponare il “cugino” australiano) riesce di nuovo a mantenere la posizione. Al 23° giro Button anticipa il suo compagno di squadra e si ferma ai box.

Il duo Vettel-Alonso si ritrova subito alle spalle di Massa e tenta di tenersi a contatto con i sorpassi sui piloti che ancora non si sono fermati ai box, come Senna. Hamilton si ferma ai box un giro più tardi di Button e mantiene virtualmente la testa della corsa, alle spalle di Perez che a sua volta non ha ancora effettuato la sosta. Raikkonen supera Hulkenberg in fondo al dritto e si porta ottavo, mentre Rosberg, sempre alla Prima Variante, arriva lungo e taglia la chicane.

Si riaccende la battaglia tra Vettel e Alonso: lo spagnolo prova l’affiancamento sia alla Prima Variante che alla Curva Grande, finendo anche largo quando il tedesco lo chiude. Al 29° giro, Hamilton torna in testa alla gara superando Perez, che come di consueto ritarda di molto la sosta. Il messicano cambia gomme una tornata più tardi, scendendo all’8° posto. Intanto Alonso riesce finalmente nel suo sorpasso su Vettel alla Roggia e si porta quarto.

Come se non bastasse, a Vettel viene inflitto anche un drive through per l’episodio precedente con Alonso. Colpo di scena al 34° giro: la McLaren di Jenson Button si ammutolisce improvvisamente e l’inglese, fino a quel momento secondo, non può far altro che concludere mestamente la sua gara parcheggiando a bordo pista. Bella battaglia tra Perez e Raikkonen per il quinto posto: alla Roggia c’è il sorpasso del messicano, ma il finlandese gli risponde subito a Lesmo.

Al successivo tentativo alla Curva Grande, Perez torna però di nuovo davanti, ma il finlandese gli risponde ancora prima della fine del giro, solo per essere nuovamente passato al successivo passaggio alla Roggia. Intanto Vettel supera agevolmente il compagno di squadra Webber e si porta ottavo, dopo la penalità. Schumacher e Rosberg si fermano nuovamente ai box al 39° passaggio.

Alonso passa anche il compagno di squadra Massa al 40° giro e si porta secondo, a 13.4 secondi da Hamilton. Anche Perez supera Massa prima della Parabolica al 43° passaggio. Schumacher supera Kobayashi e sale al 9° posto. La rimonta alla distanza di Perez è irresistibile: in pochi giri si avvicina ad Alonso e lo passa, recuperando addirittura il secondo posto. Un altro colpo di scena al 48° giro: anche la Red Bull di Vettel si spegne all’improvviso e per il vincitore del Gran Premio del Belgio è ritiro.

Ne approfitta, tra gli altri, Schumacher, che supera anche l’altra Red Bull di Webber e si porta sesto. Poco dopo, Webber perde anche il posteriore della sua vettura e finisce in testacoda, rischiando il contatto con le barriere e scendendo al decimo posto. I problemi tecnici alla Red Bull dell’australiano sono però irreparabili e il pilota non può far altro che rientrare ai box e ritirarsi. Hamilton vince in scioltezza davanti a Perez e ad Alonso.

1. Lewis Hamilton - McLaren-Mercedes - 53 giri
2. Sergio Perez - Sauber-Ferrari - +4"3
3. Fernando Alonso - Ferrari - +20"5
4. Felipe Massa - Ferrari - +29"6
5. Kimi Raikkonen - Lotus-Renault - +30"8
6. Michael Schumacher - Mercedes - +31"2
7. Nico Rosberg - Mercedes - +33"5
8. Paul di Resta - Force India-Mercedes - +41"0
9. Kamui Kobayashi - Sauber-Ferrari - +43"8
10. Bruno Senna - Williams-Renault - +48"1
11. Pastor Maldonado - Williams-Renault - +48"6
12. Daniel Ricciardo - Toro Rosso-Ferrari - +50"3
13. Jerome d'Ambrosio - Lotus-Renault - +1'15"8
14. Heikki Kovalainen - Caterham-Renault - +1 giro
15. Vitaly Petrov - Caterham-Renault - +1 giro
16. Charles Pic - Marussia-Cosworth - +1 giro
17. Timo Glock - Marussia-Cosworth - +1 giro
18. Pedro de la Rosa - HRT-Cosworth - +1 giro
19. Narain Karthikeyan - HRT-Cosworth - +1 giro

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