formula_1071Il Venezuela è in festa: Pastor Maldonado è il primo pilota di questo paese a vincere un Gran Premio di Formula 1. Una gara sudata, quella del pilota della Williams, in lotta sino alla conclusione della corsa con Fernando Alonso. (continua...)

 

Si tratta del ritorno alla vittoria per la scuderia di Grove, che non vinceva dal GP del Brasile 2004 con Juan Pablo Montoya, esattamente sette anni e mezzo fa. Un successo che giunge proprio nel weekend in cui il patron Frank Williams compie. Importante anche la strategia al pit in questa corsa, grazie alla quale Maldonado è riuscito a tornare al comando a metà gara dopo che Alonso lo aveva superato al via.

Tanti drive through comminati nel corso della gara: ne hanno fatto le spese tra gli altri Vettel e Massa, giudicati troppo veloci in regime di bandiera gialla. Alle spalle di Maldonado ed Alonso giunge Kimi Raikkonen, davanti al proprio compagno di squadra Romain Grosjean. Quinta la Sauber di Kobayashi seguito da Vettel, Roberg, Hamilton, Button e Hulkenberg.

La cronaca

Al via scatta molto bene Fernando Alonso che si affianca a Pastor Maldonado superandolo all’interno della prima curva, Raikkonen supera il compagno di squadra portandosi in terza posizione, mentre nelle retrovie Hamilton comincia a recuperare velocemente posizioni.

Lungo di Perez nei curvoni veloci: una foratura compromette la gara del messicano che deve rientrare ai box per sostituire lo pneumatico bucato e montare gomme dure con le quali va subito fortissimo. Queste prestazioni di Perez convincono i team ad anticipare le soste, infatti intorno al decimo giro comincia il valzer dei pit stop. Alonso si ferma un giro prima di Maldonado e dopo entrambe le soste la classifica rimane invariata con lo spagnolo sempre al comando e Raikkonen terzo.

Al giro 13 arriva l’incidente tra Bruno Senna e Michael Schumacher con il tedesco che tampona il brasiliano alla prima curva: entrambi terminano lì la loro corsa e vengono esposte le bandiere gialle dai commissari. Vettel, che era proprio alle loro spalle, si vede arrivare addosso tanti detriti ed è costretto a rientrare ai box per sostituire l’ala anteriore.

Oltre al danno, anche la beffa per il due volte campione della Red Bull, nei giri successivi ottiene i suoi migliori intermedi proprio nel punto dove sono esposte le bandiere gialle e viene così penalizzato dai commissari con un drive through, stessa cosa per Felipe Massa. Al giro 25 Maldonado si ferma per la sua seconda sosta, due giri più tardi Alonso proprio quando il venezuelano realizza il miglior tempo, riuscendo a riportarsi in testa al rientro in pista del ferrarista.

La Williams torna quindi a comandare il Gran Premio, riuscendo pian piano a far suo un pò di margine, siamo a metà gara. Karthikeyan si ferma con dei problemi tecnici all’uscita della pit lane, poco dopo anche la Marussia di Pic si dovrà ritirare proprio poco dopo aver ricevuto un drive through per mancato rispetto delle bandiere blu.

Qualche problema di troppo al pit costringerà pure Perez a ritirarsi dopo una corsa tutta compromessa dal problema al via. Nel frattempo infiammano la gara molte battaglie come la bellissima rimonta di Hamilton che si riporta in zona punti e le varie lotte che vedono coinvolti a centro classifica piloti del calibro di Vettel, Webber e Button.

Le due Lotus si mantengono sempre alle spalle dei due leader, assestandosi su una strategia di gara che li vede fermarsi qualche giro più tardi rispetto ai piloti Williams e Ferrari. Sul finale Alonso si avvicina moltissimo a Maldonado, lo spagnolo sembra cominciare ad impensierire il giovane venezuelano. Si fermano entrambi, con tre giri di differenza, prima Maldonado e poi Alonso.

Questa tattica favorisce il campione GP2 del 2010 che dopo le soste rimane davanti un circa tre secondi di vantaggio sull’asturiano. Nel finale Alonso spinge, tanto da scendere più volte sotto al secondo di distacco in modo da cominciare a lottare grazie al DRS, ma tutto è vano perchè la Ferrari non riuscirà a superare la Williams che nei giri finali addirittura accumula un po’ di margine.

Sul finale, complice la sosta ritardata rispetto ai primi due, recuperano moltissimo terreno le Lotus con Raikkonen che sembra addirittura arrivare in lotta con Alonso proprio all’ultimo giro, ma non ne ha abbastanza il finlandese per superare il ferrarista che termina secondo con Kimi a soli sei decimi e staccato oltre tre secondi da Pastor Maldonado che si aggiudica il primo successo della carriera in Formula 1.

E’ il primo venezuelano a vincere un Gran Premio della massima serie, il terzo campione GP2 a vincere in Formula 1 dopo Hamilton e Rosberg. Quarto posto per Grosjean seguito da Kobayashi, Vettel, Rosberg, Hamilton, Button e Hulkenberg che chiude la top ten. Webber solo undicesimo e Massa quindicesimo.

1 – Pastor Maldonado – Williams – 1:39:09.145
2 – Fernando Alonso – Ferrari – + 3.195
3 – Kimi Räikkönen – Lotus – + 3.884
4 – Romain Grosjean – Lotus – + 14.799
5 – Kamui Kobayashi – Sauber – + 1:04.641
6 – Sebastian Vettel – Red Bull – + 1:07.576
7 – Nico Rosberg – Mercedes – + 1:17.919
8 – Lewis Hamilton – McLaren – + 1:18.140
9 – Jenson Button – McLaren – + 1:25.246
10 – Nico Hülkenberg – Force India – + 1 giro
11 – Mark Webber – Red Bull – + 1 giro
12 – Jean-Eric Vergne – Toro Rosso – + 1 giro
13 – Daniel Ricciardo – Toro Rosso – + 1 giro
14 – Paul di Resta – Force India – + 1 giro
15 – Felipe Massa – Ferrari – + 1 giro
16 – Heikki Kovalainen – Caterham – + 1 giro
17 – Vitaly Petrov – Caterham – + 1 giro
18 – Timo Glock – Marussia – + 2 giri
19 – Pedro de la Rosa – HRT – + 3 giri
20 – Sergio Perez – Sauber – + 29 giri
21 – Charles Pic – Marussia – + 31 giri
22 – Narain Karthikeyan – HRT – + 44 giri
23 – Bruno Senna – Williams – + 54 giri
24 – Michael Schumacher – Mercedes – + 54 giri

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