
Un’indiscrezione parla di un argomento a sfavore di questa tecnologia che il direttore tecnico del team Lotus, James Allison, presenterà a Shanghai al delegato della federazione Charlie Whiting per le consuete verifiche tecniche. E lo stesso responsabile della squadra Red Bull, Christian Horner, continua a chiarire che la questione sollevata dal suo team e da quello Lotus è condivisa con altre formazioni.
“Credetemi non è solo la Red Bull, penso che ci sia metà del paddock interessata a questo aspetto”, ha riferito a “The F1 Show” sulla rete britannica di “Sky Sport”. Il responsabile del team Red Bull ha indicato che lo stesso Whiting ha lasciato la Malesia dicendo che avrebbe riflettutto sul caso. Il sospetto delle squadre fa leva sul fatto che possa trattarsi di un dispositivo mobile attivato dal pilota, non consentito dal regolamento, proprio perché collegato al sistema DRS, che è attivato proprio tramite un pulsante sul volante.
Il collegamento al DRS, però, resta contemporaneamente un aspetto delicato della questione, perché questo è legale, e inoltre anche il responsabile del team Mercedes, Ross Brawn, come citato dalla “BBC” ha precisato: “Noi lo chiamiamo DRS, perché è quello che è. Lo scopo del DRS è quello di migliorare i sorpassi e questo è ciò che stiamo tentando di fare”.
Ma la posizione del delegato tecnico della FIA, in Cina, potrebbe cambiare alla luce dell’indiscrezione citata in precedenza. “Allora le squadre si troveranno di fronte a delle alternative,” ha aggiunto Horner. “O accettare e andare avanti e magari guardare come si adatti una propria soluzione alla propria auto, se si può adattare. O avere l’opportunità di protestare se dovessimo sentire (o qualsiasi altra squadra dovesse sentire) di non essere d’accordo con l’interpretazione di Charlie”, ha chiarito.