formula_952Ci risiamo, nel circus aleggia pesantemente aria di rottura. Un argomento non nuovo, per la verità, che si ripropone piuttosto spesso in un mondo competitivo come quello della F1. (continua...)

Ma la stipula del nuovo Patto della Concordia incombe sempre di più, e allo stato attuale dei rapporti fra le scuderie, trovare una soluzione comune sembra molto difficile, per più di un motivo.

Il primo è la Red Bull, ma non si parla della supremazia in pista, bensì del mai sopito malumore della concorrenza, relativamente al sospetto che a Milton Keynes abbiano sforato il tetto di spesa previsto dal regolamento. A gettare ulteriore benzina sul fuoco ci ha pensato Helmut Marko, affermando che la scuderia non intende firmare il nuovo accordo sulle limitazioni economiche: “E’ un progetto pieno di lacune, chiunque potrebbe eluderne le disposizioni, quindi non intendiamo firmarlo”, ha sentenziato il consigliere del team anglo-austriaco.

Una posizione che rischia di far crollare del tutto la FOTA, con il rischio di esporre la Formula 1 ad un danno d’immagine, in un periodo di piena crisi finanziaria per l’Europa.

Una mossa, e siamo al secondo motivo di attrito fra i team, che potrebbe rappresentare una sorta di vendetta da parte della Red Bull, di fronte all’intenzione della FIA di vietare completamente l’uso degli scarichi soffiati, che tanto bene hanno funzionato sulla RB7, determinando in buona parte il vantaggio sui rivali per la corsa al titolo.

In realtà il divieto era già stato disposto, ma pare che la sua formulazione lasciasse l’opportunità di aggirarlo, tanto che la stessa Red Bull, ma anche la McLaren, avrebbero disegnato le loro monoposto per il 2012 intorno a questo sistema, arrivando anche ad un livello piuttosto avanzato di progettazione. Secondo “Auto Motor und Sport”, le nuove regole impedirebbero qualsiasi uso di questo tipo di scarichi, anche se per approvare queste modifiche occorrono le firme dei proprietari dei team, a questo punto per niente scontate.

Marko ha speso due parole anche su questa vicenda: “Noi abbiamo Adrian Newey, troveremo qualcos’altro per restare davanti”.

A far saltare definitivamente il banco potrebbe essere, ovviamente, Bernie Ecclestone, con la complicità della Ferrari; per dare una brusca accelerata alle trattative per il Patto della Concordia, il vecchio boss sarebbe disposto a versare a Maranello addirittura 100 milioni di dollari. Così facendo, si potrebbe facilmente verificare quanto già successo nella stipula del patto attualmente in vigore, ovvero che la Ferrari firma per prima, determinando così la morte della FOTA e distruggendo l’unità dei team, elemento che Bernie si augura con tutto il cuore.

A quel punto, dato che la rossa rappresenta il presupposto fondamentale per la vita della Formula 1, le altre scuderie non potrebbero fare altro che seguirla, trovandosi costrette a negoziare, e neanche più di tanto, le condizioni che Ecclestone porrà.

L’ipotesi ha del clamoroso, ma Stefano Domenicali ha evitato di commentarla: “Non posso parlare di certi argomenti, perché qualsiasi cosa direi potrebbe essere fraintesa, o addirittura manipolata. Quindi no comment”.

Vere o false che siano queste ipotesi, la FOTA sembra giungere sempre più al capolinea della sua esistenza.

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