toro_rosso_89Tempo di bilanci nel paddock della Formula 1, dopo che le scuderie hanno presentato, e sottoposto alla prova dell’asfalto, le monoposto con le quali parteciperanno al mondiale che prenderà il via il prossimo 27 marzo in Australia. (continua...)

Le tre sessioni di test svolte in terra spagnola, fra Valencia, Jerez e Barcellona, hanno già sciolto alcune delle curiosità che circondavano i team alla vigilia; sui rapporti di forza fra le squadre le cose sono apparse abbastanza chiare: la lotta per il vertice al momento propone un duello, quanto serrato è da vedere, fra i campioni in carica della Red Bull e la Ferrari, con monoposto che hanno fatto registrare prestazioni simili sia sul passo di gara, sia sul giro secco, dato che Massa a Barcellona, con serbatoio vuoto, ha fatto segnare un tempo di tutto rispetto.

Il sorriso sornione di Alonso induce poi a ulteriori ottimismi; lo spagnolo ha dato l’impressione di essere in formissima, e a margine dei test di Barcellona ha commentato: “Un meccanico mi ha detto che quando andiamo bene qui nel pre-stagione, il campionato poi andrà male, e viceversa; di sicuro non speravo che la macchina si rompesse, ma quando si è fermata, è venuto da me molto felice sostenendo che allora quest’anno andrà bene per noi”, ha detto ridendo il due volte iridato.

Della forza della rossa si è detto convinto Mark Webber, che nonostante la consapevolezza del valore della Red Bull, considera la Ferrari l’avversaria principale: “Hanno concluso forte la scorsa stagione, allo stesso modo inizieranno quest’anno; loro sono quasi sempre in lotta per il vertice, sono organizzati, non perdono tempo, sono veloci”. Sulla stessa lunghezza d’onda di schiera il direttore tecnico della Williams, Sam Michael, che mette in guardia la Red Bull: “Farebbero un errore a sottovalutare la Ferrari; sembrano molto veloci nei long run”. Nonostante ciò che si è visto finora, Webber non crede però che sarà una lotta ristretta a solo due scuderie, sebbene la McLaren appaia in ritardo: “Anche loro possono essere davanti, ma non credo da subito; la loro macchina è ancora acerba”.

Cosa di cui è consapevole, in casa delle frecce d’argento, Lewis Hamilton: “Stiamo facendo progressi, ma c’è ancora molto da fare; soprattutto, abbiamo un urgente bisogno di fare una simulazione di gara”, ha detto il pilota inglese, ammettendo poi che lo spostamento di due settimane dell’inizio della stagione non gli dispiace: “Ci consente di avere più tempo per capire meglio come far funzionare bene tutto il pacchetto: macchina, gomme, sistemi elettronici. Al momento non siamo in grado di fare 140 giri in un giorno, come Webber; loro stanno facendo un lavoro incredibile, noi siamo abbastanza indietro, e con poco tempo per recuperare, prima che la stagione cominci”.

Allo stesso modo non è sembrata matura per la vittoria nemmeno la Mercedes, a dispetto dei proclami lanciati prima e dopo la presentazione della W02; tanto che Norbert Haug sabato ha dovuto laconicamente ammettere che la macchina non è buona come a Brackley si aspettavano: “Fosse stata una gara, non saremmo entrati nella top ten”. Il miglior tempo di Nico Rosberg nel terzo giorno di test a Barcellona è quindi da interpretare come un fuoco di paglia? “In questo momento sappiamo di non essere da prime dieci posizioni, anche perché abbiamo avuto problemi di temperature, e non abbiamo usato il KERS”. Il dubbio è se basteranno gli aggiornamenti previsti per la prima gara, e Haug a proposito si mostra speranzoso, più che fiducioso: “Il piano è che con il nuovo pacchetto aerodinamico dovremmo riuscire a ridurre il gap e avere una macchina veloce abbastanza per arrivare a podio”. Ma se i calcoli di “Auto Motor und Sport” sono esatti, servirà qualcosa di più di qualche novità; la rivista tedesca ha calcolato, infatti, che fra la Red Bull e la Mercedes attualmente, nella simulazione di gara, vi è un distacco di circa un secondo e mezzo. Tanto, troppo.

Oltre alla Ferrari, un altro cuore italiano può permettersi di sorridere; la Toro Rosso si è fatta notare come grande sorpresa di questo pre-stagione; Jaime Alguersuari era raggiante sabato, dopo essersi piazzato a soli due decimi da Sebastian Vettel: “So molto bene in che condizioni ho realizzato il mio miglior giro e, credetemi, c’è da essere molto soddisfatto”. Ad accorgersene sono stati anche gli altri: “La Toro Rosso sembra davvero forte in termini di consistenza”, ha detto Jenson Button. Al di là delle prestazioni pure delle vetture, gli altri dilemmi riguardavano l’efficacia delle novità introdotte quest’anno, in particolar modo allo scopo di favorire i sorpassi: ala mobile, KERS, gomme Pirelli.

A dispetto delle previsioni, sembra che saranno proprio i pneumatici italiani, piuttosto che i sistemi elettronici, a favorire le battaglie fra i piloti; ne è sicuro Fernando Alonso: “Esse contribuiranno più di tutto il resto nel permettere i sorpassi, perché chi ha appena montato un set nuovo sarà anche sei secondi più veloce di chi non le ha ancora sostituite”. Niente duelli all’arma bianca, però, nelle previsioni dello spagnolo: “Si supererà di più, certamente, ma non a ogni curva, perché se le velocità dei contendenti sono simili le difficoltà saranno le stesse di prima”. D’accordo con Alonso è Mark Webber, che in più si mostra dubbioso sul fatto che ciò possa rendere più emozionanti le gare: “Ci saranno molti più sorpassi, ma anche grandi differenze di velocità fra le vetture, a seconda delle strategie; passare una macchina nettamente più lenta non credo renderà la corsa più spettacolare”.

Si è parlato di due, tre, addirittura quattro soste; chiacchiere che dalla Pirelli bollano come ridicole: “Saranno al massimo tre; a Barcellona si usuravano molto perché c’era poco grip e temperature basse, ma su piste in cui queste saranno alte, la performance di entrambe le mescole migliorerà vertiginosamente”, ha garantito Paul Hembery. Parole che, dati alla mano, i team prenderanno quantomeno col beneficio del dubbio, sperando che la resa delle Pirelli, da qui a Melbourne, migliori davvero.

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