formula_591Gli organizzatori della KAVO continuano a rassicurare il mondo, dicendo che il circuito è “completo al 90%”. Ma la realtà sembra essere diversa. (continua...)

Il Gran Premio di Corea, insomma, continua ad essere avvolto dal giallo. E non solo per la querelle sulle foto. Da un lato quelle ufficiose circolate nelle ultime settimane, che mostrano un cantiere ancora aperto; dall’altro le immagini ufficiali che raffigurano il tracciato appena asfaltato e gli edifici dei box e della direzione gara già completati.

I dubbi, però, riguardano anche questioni molto più serie, che attengono ai regolamenti della FIA. Secondo il Codice Sportivo Internazionale, infatti, la Federazione avrebbe già dovuto provvedere all’approvazione del circuito in vista del suo debutto nel Mondiale previsto per fine ottobre.

L’appendice O recita infatti che l’ispezione finale per una pista permanente deve avvenire “non più tardi di 90 giorni prima del primo evento internazionale in programma”. Facendo i conti, il limite ultimo sarebbe stato a fine luglio. Ma al circuito è stato concesso di attendere fino al 21 settembre prima della visita di Charlie Whiting.

Secondo quanto scrive il “Telegraph”, tuttavia, “rimane molto lavoro da completare”, anche se la FIA sarebbe “soddisfatta” dei progressi compiuti finora. Se però l’ispezione dovesse dare esito negativo, sul regolamento si legge che l’evento “non sarà considerato per l’inclusione nel campionato dell’anno successivo a meno che la FIA giudichi che la cancellazione è stata dovuta a questioni di forza maggiore.”

Il calendario dei prossimi eventi sul circuito di Yeongam inizia però ad essere fitto. Sabato, infatti, il pilota indiano Karun Chandhok dovrebbe percorrere alcuni giri dimostrativi della pista a bordo di una Red Bull. A quel punto non si potrà più bluffare.

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