formula_512Come due settimane fa in Turchia, anche in Canada la McLaren porta a casa una doppietta, con Lewis Hamilton davanti a Button. Ma, questa volta, l’1-2 di Woking è l’esito di una gara ancor più imprevedibile e meno scontata, che fino al traguardo ha lasciato i tanti spettatori sugli spalti (tutto esaurito il circuito) incerti sul risultato finale. (continua...)

Ma, come da pronostici, il potente motore Mercedes e l’F-duct sono risultati decisivi per il team anglo-tedesco, in grado di sviluppare il miglior passo di gara. A resistere ha provato Fernando Alonso, molto competitivo con la sua Ferrari. Lo spagnolo ha superato addirittura Hamilton in occasione della prima sosta ai box, ma è poi stato beffato in occasione di due doppiaggi prima dal vincitore e poi dal suo compagno di squadra Button, rimanendo fino alla fine alle loro calcagna ma senza riuscire a superarli. Gara travagliata, invece, per l’altra rossa di Felipe Massa, solo 15° dopo un incidente al via e un altro in piena rimonta quando è entrato in collisione con Schumacher in un tentativo di sorpasso.

La chiave del Gran Premio, come previsto, è stata la strategia e in particolare il consumo delle gomme. Tutti i migliori sono stati costretti a fermarsi per ben due volte nei primi 25 giri di gara, per via delle vetture pesanti che stressavano fortemente gli pneumatici duri. A spaiare le strategie ci ha provato la Red Bull che, partita con le dure, ha utilizzato le morbide solo nel secondo stint con Vettel e nel terzo con Webber. Ma non è bastato: il passo della vettura di Milton Keynes oggi non era quello visto nelle gare scorse e così i due alfieri del team hanno concluso rispettivamente quarto (Vettel) e quinto (Webber).

Un passo falso che costa alle “lattine” anche la leadership in classifica piloti. Ora davanti a tutti passa infatti Hamilton, con 109 punti, tre di vantaggio su Button e sei su Webber. Alonso è quarto a quota 94, segue Vettel con 90. McLaren in fuga anche in classifica costruttori con 215 lunghezze contro le 193 della Red Bull e le 161 della Ferrari.

A punti anche Rosberg, Kubica, il sorprendente Buemi (addirittura in testa per qualche giro) e il duo Force India, con Liuzzi nono a dispetto dell’incidente con Massa al primo giro. Un falloso Michael Schumacher, oggi coinvolto in troppi incidenti e chiamato a rapporto dai commissari per il dopo-gara, proprio all’ultimo giro deve invece cedere la top ten chiudendo undicesimo.

La cronaca

Al via Hamilton mantiene la testa su Vettel, mentre Alonso sfila in terza posizione su Button. Webber, penalizzato per aver sostituito il cambio prima della gara, è quinto, davanti a Kubica, Sutil e Schumacher. Nelle retrovie succede di tutto: Liuzzi centra Massa nel tentativo di superarlo ed entrambe le monoposto ne risultano danneggiate, dovendo rientrare ai box. Anche De la Rosa e Petrov sono vittima di incidenti nelle prime curve e al termine del primo giro è già finita la gara di Kobayashi, che si stampa all’ultima chicane sul proverbiale “muro dei campioni”.

Webber e Kubica, entrambi partiti con gomme dure, si sbarazzano in breve tempo di Button. L’australiano passa anche Alonso e si avvicina sempre di più ai due leader, mentre dopo pochi giri entrano in crisi le gomme morbide di Hamilton che fatica a difendersi da Vettel. La prima sosta per Hamilton e Alonso arriva già al settimo giro: i due montano le gomme dure e lo spagnolo riesce ad approfittare della velocità dei suoi meccanici per affiancare e scavalcare all’uscita dai box l’inglese. Anche Kubica si ferma prestissimo, al decimo giro, e monta un altro treno di gomme dure. Poco più tardi anche Schumacher effettua la sua sosta e all’uscita, per stare davanti al polacco, finisce addirittura nell’erba.

Nelle retrovie due contatti costano la perdita dell’ala anteriore a entrambe le Williams, mentre Massa inizia la sua rimonta a suon di giri veloci. Petrov viene passato da Rosberg e deve anche scontare una drive-through per partenza anticipata. Al giro 14 si fermano entrambe le Red Bull, ma Vettel spaia la strategia montando le gomme morbide. In testa si ritrova così il sorprendente Buemi, ma Alonso lo scavalca, salvo essere superato a sua volta pochi istanti dopo da Hamilton. Dunque, dopo 15 giri tutto da rifare, con la McLaren dell’inglese che torna in testa.

Continua il calvario di Petrov: danneggia ancora l’ala anteriore e deve rientrare ai box, quindi si becca un altro drive through per aver causato una collisione. Al 26° giro ricominciano le soste dei primi: sotto pressione da Alonso, Hamilton si ferma e monta un altro treno di dure. Al giro successivo tocca a Button e Vettel, che passa nuovamente alle dure dopo lo stint centrale con le morbide. Una tornata più tardi si ferma anche Alonso e Webber si ritrova tutto solo in testa con il suo treno di gomme dure. Intanto Sutil deve cambiare la posteriore destra forata e Hulkenberg viene penalizzato per eccesso di velocità in corsia dei box.

Si ritira Pedro de la Rosa, a causa della rottura del motore Ferrari della sua Sauber. Webber va forte e cerca di costruirsi un margine, ma a un certo punto le sue gomme vanno in crisi. La Red Bull gli intima di restare in pista, perchè l’australiano deve ancora montare le gomme morbide. Così il leader della gara perde rapidamente il vantaggio guadagnato e si ritrova incalzato e poi superato da Hamilton.

Al suo rientro ai box, invece, Kubica cambia diverse volte traiettoria mentre era in battaglia con Sutil: questo fatto sarà oggetto di investigazione da parte dei commissari dopo la gara. Corsa finita anche per Jarno Trulli, che al rientro ai box per la quinta volta parcheggia con un evidente fumo che esce dai freni. Prosegue invece la rimonta di Massa, che al 49° giro passa anche Liuzzi e si porta 13°.

Persa la prima posizione, Webber si ferma ai box solo al 50° giro per montare finalmente le gomme morbide. All’uscita si trova dietro al compagno di squadra Vettel, in quinta posizione, e il traffico gli impedisce di sfruttare gli pneumatici più performanti per guadagnare sui primi. Là davanti, invece, Hamilton, Alonso e Button sono in grado di arrivare fino alla fine con il loro treno di gomme dure, meno sollecitate che all’inizio per via della pista più gommata e delle vetture più leggere di carburante.

Il traffico, però, costa caro anche ad Alonso che, nel tentativo di superare Chandhok, viene affiancato e superato da Button, perdendo la seconda posizione. Lo spagnolo rimarrà incollato all’inglese fino al termine, ma non sarà mai in grado di attaccare, anche per evitare di sottoporre le sue gomme a uno stress eccessivo. I primi rimangono quindi a breve distanza ma con distacchi invariati e giungeranno così fino al termine della gara.

La lotta infuria, invece, ai margini della zona punti. Massa si è portato in decima posizione e attacca Michael Schumacher, ma il tedesco lo stringe all’esterno in rettilineo e tocca l’ala anteriore del brasiliano, che viene danneggiata costringendolo ad una sosta imprevista ai box. Anche questo episodio sarà investigato dai commissari dopo la gara. Il testimone passa quindi a Liuzzi, che incalza Schumi negli ultimi giri e proprio al passaggio conclusivo i due si toccano. Liuzzi chiude quindi nono, mentre anche il suo compagno di squadra Sutil passa Schumacher che finisce fuori dai punti.

1 – L. Hamilton – McLaren – 1:33:53.456
2 – J. Button – McLaren – + 2.254
3 – F. Alonso – Ferrari – + 9.214
4 – S. Vettel – Red Bull – + 37.817
5 – M. Webber – Red Bull – + 39.291
6 – N. Rosberg – Mercedes Grand Prix – + 56.084
7 – R. Kubica – Renault – + 57.300
8 – S. Buemi – Scuderia Toro Rosso – + 1 giri
9 – V. Liuzzi – Force India F1 – + 1 giri
10 – A. Sutil – Force India F1 – + 1 giri
11 – M. Schumacher – Mercedes Grand Prix – + 1 giri
12 – J. Alguersuari – Scuderia Toro Rosso – + 1 giri
13 – N. Hulkenberg – Williams – + 1 giri
14 – R. Barrichello – Williams – + 1 giri
15 – F. Massa – Ferrari – + 1 giri
16 – H. Kovalainen – Lotus F1 – + 2 giri
17 – V. Petrov – Renault – + 2 giri
18 – K. Chandhok – HRT F1 Team – + 4 giri
19 – L. Di Grassi – Virgin Racing – + 5 giri
20 – T. Glock – Virgin Racing – + 20 giri
21 – J. Trulli – Lotus F1 – + 28 giri
22 – P. de la Rosa – Sauber – + 40 giri
23 – B. Senna – HRT F1 Team – + 57 giri
24 – K. Kobayashi – Sauber – + 69 giri

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