È stato il giorno di Andrea Dell’Orto, presidente della SIAS, che a Monza ha indetto una conferenza stampa, insieme al direttore dell’autodromo, Francesco Ferri, per spiegare che non lascerà l’incarico sebbene ci sia una richiesta di decadenza del CDA della società che ha in gestione il “tempio della velocità”. (continua...)
Non importa che Ivan Capelli, presidente dell’AC Milano, e Emilio Redaelli, componente del CDA di Corso Venezia, si siano dimessi dal consiglio della SIAS chiedendo l’azzeramento delle cariche nella prossima assemblea. I soci che avevano la “cassa” se ne sono andati, ma Dell’Orto non teme niente e nessuno.
Per calmare le acque molto agitate sono stati ufficializzati i ricavi della SIAS nel 2015: si parla di 5,1 milioni di euro, con un incremento del 18% rispetto al 2014, mentre la perdita di esercizio del 2015 sarebbe stata drenata a 1,6 milioni di euro, dimezzando il debito di bilancio del 2014 che denunciava un rosso di 3,6 milioni.
SIAS, inoltre, ha ufficializzato che i ricavi del GP d'Italia sono cresciuti del 13% nel 2015, arrivando a 1,25 milioni con quelli del Monza Rally Show. E, stando alle previsioni, ci sono dei dati clamorosi che riguardano la prevendita del Gran Premio 2016: a fine marzo c’erano richieste di tagliandi superiori del 77% rispetto allo stesso periodo dell'anno prima. Insomma è tutto rose e fiori...
E l’aumento dei costi ? Ovviamente Dell’Orto ha spiegazioni precise:
“Sull'esercizio 2015 hanno inciso due fatti straordinari ed esogeni: da una parte l'accantonamento al fondo rischi per il pagamento dell'IMU, in base al contenzioso che è attualmente in corso, dall'altra la variazione del tasso di cambio euro/dollaro rispetto al 2014 che ha determinato un aggravio dei costi di circa 1 milione di euro che pesano sull'organizzazione del Gran Premio di F.1. Senza queste due partite straordinarie il bilancio avrebbe chiuso sostanzialmente in pareggio”.
“Per questi motivi – ha proseguito Dell'Orto – ritengo incomprensibili le dimissioni dei due consiglieri, che sono avvenute nella fase delicata di rinnovo del contratto con la FOM che ci ha visto protagonisti fino a settembre. Siccome le richieste della FOM erano elevate, ACI Italia si è dichiarata disponibile a coprire la cifra mancante e, da quel momento, la trattativa è passata nelle mani di ACI Italia. È abbastanza anomalo che il problema del rinnovo sia io o la mia gestione, perché da settembre non sono parte della trattiva. E non ho mai ricevuto alcuna comunicazione ufficiale né dalla FOM, né da altre fonti che il problema sia io”.
A dire il vero Bernie Ecclestone i messaggi da Londra li ha mandati molto chiari a mezzo stampa, proprio come ora è arrivata la risposta di Dell’Orto. “Aggiungo che c’è sempre stato il pieno supporto alla trattativa dell’ACI Italia, oltre a poter contare sulla collaborazione con la Regione Lombardia. In Regione sono stati gli unici che fino a oggi hanno deciso di dedicare delle risorse all’Autodromo. E c’è la possibilità di poter contare su un impegno importante aggiuntivo. Sono sereno sulla situazione attuale: tutto quello che si poteva fare è stato fatto”.
Dell’Orto ha fatto un consuntivo della sua gestione 2015, ma non ha detto da dove conta di tirare fuori i soldi per organizzare il Gp d’Italia 2016, fatto salvo che l’ACI Italia può contribuire con 12,5 milioni di euro dei 20 richiesti da Mister E. Gli altri 7,5 milioni da dove dovrebbero uscire? Su questo tema c’è il silenzio, tanto più che la Regione Lombardia non può contribuire al rinnovo del contratto con la FOM, ma solo alla ristrutturazione dell'autodromo.
Ma il presidente SIAS sposta l'attenzione sull’ACI Italia che dovrebbe essere il suo principale finanziatore, ma scava un fosso con Angelo Sticchi Damiani…
“Guardando al passato c’è da domandarsi perché fino al 2012 abbiano tollerato che restassero certe persone. Quello che Ecclestone mi ha detto è stato: 'Faccio fatica a chiudere il rinnovo perché mi sono state promesse certe cose che non sono state mantenute'. La domanda, allora, andrebbe girata all’ACI Italia: magari verranno fuori dei motivi che oggi non conosciamo”.
Forse il numero uno della SIAS non sa che era stato proprio Roberto Maroni, il presidente della Regione Lombardia ad aver stretto la mano di Mister E per quella che il capo della FOM considerava una trattativa chiusa, alla quale mancavano solo la firma e i soldi.
“Non escludo che nel momento in cui fosse utile potrei incontrare Ecclestone per spazzare via tutte le voci. La validità del nostro progetto è confermata dal supporto che ci viene dalla Regione Lombardia che crede nella nostra gestione in SIAS”.
Insomma Andrea Dell’Orto se la suona e se la canta: va detto che non manca certo di coraggio. Ma proprio Roberto Maroni sul tema Gran Premio di Formula 1 ha messo la sordina, dopo che ha capito, da politico navigato qual è, che l’attacco frontale portato a Bernie in occasione della gara di Monza è stato solo un boomerang.
Il Don Chisciotte di Monza vuole lottare contro i mulini a vento e non si rende conto che è già stato scaricato da tutti. Anche chi l’ha difeso a spada tratta per mesi, come Ivan Capelli, si è dovuto girare dall’altra parte. E qualcosa vorrà pur dire…
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