C'è un retroscena legato alla McLaren-Honda che non è emerso dal Gp d'Ungheria dello scorso weekend. I giapponesi avevano portato a Budapest dei motori di scorta RA605 H evoluzione dotati di nuove soluzioni tecniche che valgono tre gettoni di sviluppo dei nove concessi alla Casa nipponica quest'anno. (continua...)
Yasuhisa Arai, responsabile della Honda Motorsport, aveva avvisato i commissari tecnici della FIA che ci sarebbe stata la possibilità del debutto della nuova unità che, invece, è rimasta nel bilico McLaren e sarà utilizzata a Spa Francorchamps.
La Honda, infatti, è riuscita ad andare a punti con entrambi i piloti sulla pista magiara, piazzando Fernando Alonso al quinto posto e Jenson Button al nono, collezionando un bottino di 12 punti, come mai era successo finora in stagione.
Sulla MP4-30 che correrà a Spa Francorchamps la Casa giapponese dovrebbe, quindi, far debuttare il settimo motore termico che disporrà di nuovi iniettori (della Magneti Marelli) capaci di una maggiore pressione (non è stata ancora raggiunto il valore massimo dei 500 bar). Sono stati modificati gli alberi a camme ed è stata leggermente ridisegnata la camera di combustione per migliorare l'affidabilità, ma anche per incrementare le prestazioni. C'è chi ha parlato di 40 cavalli che sono una panzana.
"Contiamo di trarre 15 cavalli dalle modifiche - ci ha detto un tecnico Honda - un piccolo passo avanti nella lunga rincorsa alla Mercedes. Prima della fine della stagione contiamo di di sfruttare gli altri quattro token che ci sono rimasti. Siamo consapevoli di essere in ritardo sulla concorrenza, ma stiamo lavorando come matti per cercare di recuperare".
A Woking, sede McLaren, e a Milton Keynes, dove c'è la base europea della Honda Motorsport, sono consapevoli che c'è da recuperare un gap di quasi 100 cavalli dalla power unit delle frecce d'argento: un buco enorme, anche se gli ingegneri diretti da Arai sanno dove intervenire.
Il turbo e il compressore, per esempio, sono stati progettati per girare al regime massimo concesso dal regolamento che è di 125 mila giri al minuto. Un regime che effettivamente non è masi stato raggiunto per l'inaffidabilità di alcune parti (per esempio i cuscinetti che ora saranno prodotti specificatamente dalla Honda stessa).
E' evidente che, dovendo limitare il potenziale del sistema di sovralimentazione, anche l'energia che può essere prodotta dall'MGU-H è minore rispetto alla portata pensata in fase di progetto. I nipponici non sbagliano quando ritengono di avere una power unit con un grande margine di crescita. Il problema è sapere in quanto tempo riusciranno a rendere maturo un progetto che è partito troppo acerbo...