Un conto sono le polemiche strumentali. Un altro i fatti. Red Bull Racing e Toro Rosso hanno iniziato la progettazione delle rispettive monoposto 2016 per i motori Renault. La Casa francese, quindi, porterà a compimento il contratto triennale che la lega alle sue squadre di Dietrich Mateschitz. Bernie Ecclestone proprio nel paddock del Gp d'Austria ha incontrato il padrone Red Bull e si è detto convinto che non ci sarà l'uscita dal Circus, sebbene Dietrich si senta come un amante deluso dalla F.1. (continua...)

Nel team di Milton Keynes hanno deciso di sostituire i motori proprio a Spielberg, in casa del loro titolare, con una scelta tattica, che per certi versi può essere considerata anche... dimostrativa. Max Verstappen con la Toro Rosso STR10 è riuscito ieri a conquistare una brillante settima posizione in griglia di partenza, sfruttando il 100% del potenziale a disposizione.

La power unit Renault, al di là dei problemi di affidabilità, ha una grave carenza di potenza in gara, dove emergono i guai endemici del 6 cilindri turbo francese. L'MGU-H non ha sufficiente portata per ricaricare la batteria tutti i giri, come accade regolarmente ai piloti dotati di motore Mercedes, e i consumi salgono alle stelle perché una parte della benzina viene usata per raffreddare la parte alta del motore che, altrimenti, accuserebbe altre rotture.

I quattro moschettieri Red Bull, quindi, sono costretti già nelle prime fasi della corsa a guidare in modalità lift, rilasciando l'acceleratore ben prima dei punti di staccata per risparmiare il carburante necessario a finire una gara che è piuttosto impegnativa da questo punto di vista (secondo la simulazione Wintax di Magneti Marelli servono 99 dei 100 kg di benzina). Non solo, ma spesso devono anche rinunciare a usare la potenza aggiuntiva dell'ibrido perché la batteria non si carica.

Si stima una differenza di potenza di circa 80 cavalli nel confronto con la power unit Mercedes: una gap enorme che mette fuori gioco Red Bull Racing e Toro Rosso dal raggiungimento dei loro target. Va aggiunto che a Faenza hanno lavorato meglio che a Milton Keynes visto che riescono spesso a stare davanti alle monoposto "cugine".

La Renault sta pianificando lo sviluppo di un motore evoluto che potrebbe fare il suo debutto a Spa Francorchamps visto che la Casa francese può ancora di 12 gettoni di sviluppo. A Viry Chatillon sta girando al banco la prima versione del propulsore che dovrebbe finire la stagione ed essere la "base" di quello per il prossimo anno: giovedì prossimo si avranno i primi responsi delle simulazioni svolte sulla durata.

E tutte le speranze di Rob White, direttore tecnico di Renault Sport F1, sono ora relegate a questa unità che è stata modificata in collaborazione con Mario Illien, il motorista svizzero che è stato "imposto" da Milton Keynes. La prima testata prodotta dall'elevetico è stata ripudiata dai francesi perché si rompeva, mentre ora dovrebbe arrivare una versione non solo affidabile, ma anche più prestazionale.

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