ALEX:
Allora NéNé, Digione: il ritorno?
ARNOUX: Hai ragione, il ritorno un quarto di secolo dopo.
ALEX: No? Veramente non sei mai tornato a Digione?
ARNOUX: Eh beh caro mio, mai più dopo il GP di Francia
del '79, con il famoso duello con il mio amico Gilles Villeneuve! Un ricordo
sacro! Ed in più è stato l'ultimo a Digione perchè in seguito
siamo andati al Paul Ricard.
ALEX: Questo ti rende felice
ARNOUX: Si, inevitabilmente. Questo gran premio resta un ricordo
particolare, il gran premio a cui tutto il mondo mi collega, anche dopo 25 anni.
Non passa settimana senza che qualcuno me ne parli.
ALEX: Ma è normale, non trovi?
ARNOUX: Certamente. Questa corsa ha marchiato la mia vita e
in qualche modo, senza falsa modestia, la Formula 1. Nel 2003 si parla ancora
di quei sei giri da leggenda. Ci si è toccati dieci volte, si è
fatto di tutto, solo per lo sport e neanche per la vittoria, alla fine sono
finito terzo: il mio primo podio ed i miei primi punti! E' stato giusto per
la bellezza del gesto!
ALEX: Sono le mie orecchie o ti trema la voce?
ARNOUX: Si. Digione mi rende felice. Perchè più
che ricordi precisi, mi rimane un "non so cosa" indefinito ma che
torna regolarmente. L'impressione di aver vissuto lì, in quel preciso
momento, un evento particolare, un qualcosa che ti lascia una traccia indelebile
per il resto della tua vita. No, non ero mai tornato in questo circuito per
una gara, è veramente il ritorno in un luogo dove ho conosciuto e lasciato
una enorme emozione.
ALEX: E ritorni con le Silhouette, perchè lì
ora?
ARNOUX: Dopo la F1 ho volontariamente fatto una lunga pausa,
per vivere un pò la mia vita, ma da allora raramente manco un Gran Premio,
senza essere nostalgico, ma ho una sorta di formicolio in occasione di ogni
partenza o quando vedo un pilota entrare nella sua auto. Ma guardavo le corse
da lontano, sebbene abbia ricevuto diverse proposte.
ALEX: Ma allora?
ARNOUX: Quando Christian Janson (il direttore generale di Siemens
VDO Trading) mi ha telefonato, ho detto si immediatamente, e senza riflettere.
ALEX: Perchè?
ARNOUX: Semplicemente per la dimensione umana della proposta,
un amico ti chiede di dividere il volante con altri amici, in una squadra senza
pressioni, con una formula originale, quella in cui si condivide il volante
con altri due piloti che vengono da ambienti diversi. Mi è piaciuta la
formula, bisognava provare no?
ALEX: Già! Piuttosto gonfiata ma veramente originale.
ARNOUX: Quando uno come lui è il proprietario di una
società di prodotti automobilistici e con un marchio giovane come VDO
Dayton, piuttosto "Hi Tech e Glamour" deve cercare di sorprendere
e stupire per far conoscere i propri prodotti. Occorreva inevitabilmente essere
nelle competizioni automobilistiche, ma in che modo, in quale tipo di gare e
con quali piloti, era la parte più difficile.
ALEX: Sai come è nato il progetto?
ARNOUX: Si. Quando Christian Janson ha saputo che Stèphane
Peterhansel, il pilota della squadra VDO Dayton nella stagione 2002, sarebbe
andato a correre nei rally raid e così non avrebbe più potuto
continuare nella Silhouette, ha immediatamente avvertito Bruno Warnia che avrebbe
fatto correre la squadra al completo con i suoi "3 moschettieri".
ALEX: E che piloti!
ARNOUX: Ebbene si, Renè Arounx, Manu Collard ed un certo
Alex: Andrè Debanne, lo conosci?
ALEX: Si, un pò. E' un tipo che flippa ad essere paragonato
a due mostri del volanto come Renè Arnoux ed Emmanuel Collard. Ma torniamo
a Renè Arnoux, ti piace la macchina?
ARNOUX: La macchina è interessante da guidare, la trovo
un pò elaborata, chassis tubolare, cambio sequenziale, motore posteriore...
Veramente è la formula ideale per rilanciare il Superturismo. A me che
piace il controllo in pista di una macchina che va bene, sono a posto! E con
Manu Collard che ha messo a punto la macchina a Digione, ha fatto un super lavoro
durante due giorni con Bruno Warnia e la sua squadra, PCR.
ALEX:
Un obiettivo per questa prima corsa in Silhouette?
ARNOUX: Ti potrei rispondere Gran Premio del Brasile 1980.
Ho vinto il mio primo Gran Premio a San Paolo in Brasile, e ricordo tutto bene,
della corsa, del momento in cui ho passato il traguardo sotto la bandiera a
scacchi, della folla, poi il dopo corsa, degli sguardi commossi al ritorno a
Roissy, il nastro trasportatore dei bagagli, gli articoli di giornale, i servizi
TV...
ALEX: Ma?
ARNOUX: Ma questo non è il mio ricordo migliore, niente
affatto! Il mio ricordo migliore si trova nella dimensione umana. Quello che
mi ha toccato di più sono le prove con gli ingegneri, le squadre che
durante i miei 11 anni di Formula 1 hanno donato così tanto allo sport,
tutti questi uomini, meccanici, ingegneri che mi hanno dato il loro meglio.
Ecco, il mio grande ricordo della Formula 1 è questo.
ALEX: Ok allora si comprende meglio perchè sei in questa
squadra di amici.
ARNOUX: Beh ci siamo, non è che sono interessato nell'uomo,
ma in quello che è dietro ogni impresa.
ALEX: E quando tu non sei al volante, comunque lavori un pò?
ARNOUX: La mia società di Karting và piuttosto
bene, con i miei soci abbiamo quattro piste al coperto, due a Parigi, una a
Lione e un'altra ad Aix, e tutto va bene e la vita è bella.
ALEX: Un'ultima parola.
ARNOUX: Fortemente Digione, ci penso tutti i giorni. E tu attento
a non avere incidenti.
Intervista originale in francese apparsa sul sito della Federazione Francese dello Sport Automobilistico