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Se le sono date di santa ragione per tutta la gara.
E’ già la miccia per il prossimo anno quando entrambi vestiranno la loro bella tutina d’argento di casa Mclaren. Hanno subito voluto mettere bene in chiaro le cose tra di loro dandosele di santa ragione addirittura anche lungo la corsia dei box.
Alla Mclaren hanno già in cantiere il nuovo mega-arci-stra motorhome: con ring integrato naturalmente…

Delle autentiche faine prima del via con la scelta delle gomme da asciutto che da sola meritava il Nobel per la furbizia.
Solo che la monoposto ormai è quella che è, e Alonso è riuscito a far anche troppo.
Per quanto riguarda Villeneuve direi che sarebbe meglio stendere un velo pietoso… in attesa di vederlo mediocremente mediocre anche nel 2005!

I francesi l’hanno spuntata all’ultima gara con una discreta superiorità.
Bravi, niente da dire… peccato solo che ci hanno pensato quando ormai la festa (mondiale) era già praticamente finita e restava solo da spegnere le luci, chiudere la porta e andare via!

Il gruppetto con Alonso, Sato e gli Schumacher brothers ha movimentato l’ultima parte della gara, anche se in realtà erano “ingessati” come gli stucchi della Reggia di Versailles.
Solo in “zona Cesarini” il Ralf è riuscito a infinocchiatre il kamikaze della B.A.R.
Incredibile! Ma vero!

Tempismo perfetto nel cambio a Barrichello che gli azzera la chances di vittoria (siamo certi che sarebbe successo la stessa cosa se si trattava di Schumacher?) e prove-gara stile Inohue per il più titolato “crucco” della storia della F1.
Di gare così ce ne vorrebbero “a frotte” per tornare ad avere campionati combattuti.

Persa la sfida coi rivali senza attenuanti.
Comunque le condizioni di gara erano particolari come la razza della zona est della Tasmania del fuco non alato albino della larva della Ape del caffè arabica e variante recessiva dell’Ape salterina zoppa tri-cromatica in via di estinzione.
Proprio per questo i giapponesi non si sono preoccupati più di tanto, convinti di sbaragliare tutti anche il prossimo anno.

Collisione tra i due e comico patatrack: un degno finale per una stagione e una squadra che quest’anno mi ha fatto ricordare la patetica e triste eutanasia dell’Alfa Romeo del 1985.
Stessi colori (tra l’altro) e stesse cazzabubbole a ripetizione.

Tanto per restare in media stagionale non si stacca il bocchettone durante il pit stop di Bruni.
Ancora una volta gran casino al box.
E se fossero tutte manovre studiate da quel pazzoide di Stoddard per accaparrarsi qualche secondo di inquadrature in più?

Non se ne poteva quasi più di questa monocromatica stagione a senso unico.
In Brasile la chiusura è sembrata parecchio sottotono.
La Ferrari, ormai megacampione, in disarmo; Schumacher che è sembrato una comparsa qualunque… (pronto a distruggere tutto e tutti anche il prossimo anno), e spettatori dimezzati e piuttosto distratti.