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aleabr la Storia di Watkins Glen. Grande vittoria di Justin Wilson tra l'altro, la prima dei venticinque anni di storia della Dale Coyne.

Europeisticamente parlando Watkins Glen sarebbe il Grand Prix of New York, il GP dello stato di Nuova York, americanamente si potrebbe chiamare ‘Camping World 200 of New York’. Spiazzando tutti, lo storico tracciato newyorkese si fregia di un titolo quanto mai curioso e trasversale: 5th Camping World Watkins Glen Grand Prix! Una denominazione dal sapore europeo ma dal maquillage americano. Un gusto molto CART, che ricorda il Toyota Grand Prix of Long Beach. Del resto New York, insieme alla California, è lo stato motoristicamente parlando più ‘europeo’. Due realtà con strettissimi legami con la F1 e che, nel caso della California, il cuore della CART dalla filosofia euro-americana. Ma New York ha legami col Vecchio Continente ancor più antiche della California. A New York, proprio a Long Island, nel 1906 viene organizzata la prima Vanderbilt Cup. E’ LA gara d’America più importante a livello mondiale facendosi strada anche fra i conservatori europei e alla cui prima edizione si iscrivono oltre 70 vetture. Fino al 1911 Long Island sarebbe stata la sede agonistica della gara più famosa degli States. Lo stesso anno in cui ad Indianapolis avrebbe preso il via la prima 500 Miglia della storia.
New York vuol dire anche tante, tante altre corse per il Campionato Americano. Nei soli primi 20 anni del ‘900 sarebbero stati nove i luoghi nello stato in cui si sarebbero disputate gare per il Campionato e soltanto nel 1905, ben cinque tracciati fra cui Syracuse. Su questa pista ad anello dalla lunghissima ed importante storia automobilistica, perse la vita il campionissimo Jimmy Murphy nel 1924, poco prima di conquistare il suo secondo titolo, da postumo. Syracuse sarà il tracciato americano ufficiale dello stato fino al 1962, accompagnato fra gli anni ’30 e gli anni ’50 da molti altri tracciati. Fra questi da sottolineare il Roosvelt Raceway di Westbury, dove Vanderbilt III, organizzò nel biennio 1936-1937 una nuova Vanderbilt Cup, vinta da Nuvolari il primo anno e Rosemeyer alla seconda edizione. Con il 1962, Syracuse chiude con le monoposto e lo stato di New York perde la propria gara nel Campionato Americano. Niente paura: la F1, dal 1961, prima stagione in cui la 500 Miglia non fa più parte del Campionato del Mondo, pone a Watkins Glen le ruote delle proprie monoposto, consacrando il tracciato della Grande Mela la sede americana della massima serie per ben 20 lunghi anni. In questi quattro lustri il Glen diventa il manifesto europeo dell’automobilismo, la porta degli States per la F1, la porta della F1 per gli States. Nonostante il passaggio di Riverside e Long Beach, Watkins Glen resiste fino al 1980 come assoluta regina della F1 d’America. Anche la CART, fin dagli esordi si ‘prostra’ sul Glen, facendo di questo tracciato l’unico newyorkese su cui il Campionato di Gurney abbia mai corso! Nel 1981 la CART disputa l’ultima corsa a Watkins Glen e lo stato issa bandiera bianca per oltre vent’anni.
Arriva il Campionato Americano: lo USAC, che dal 1996 ha mutato nome in IRL ed ha ripreso a correre sui tracciati misti nel 2005, sceglie lo storico tracciato newyorkese per disputare la sua prima gara su un misto permanente da oltre 20 anni. Vince Scott Dixon, che inizia quella cavalcata senza sosta fino al 2008, quando primo dietro la safety-car, perde aderenza e si gira trovandosi addosso l’incolpevole Ryan Briscoe, altro favorito alla vittoria sul tracciato dei campioni. Finisce così dopo tre strepitose stagioni il regno incontrastato del neozelandese che aveva eguagliato Jim Clark prima e Graham Hill poi, con le sue tre vittorie consecutive fra il 2005 ed il 2007. Se Dixon, nell’anno del suo secondo titolo, avesse vinto, avrebbe superato il record di vittorie consecutive detenuto da Hill e da se stesso.
Questa magnifica, a mio avviso unica ‘classica’, giunge in calendario la settimana dell’Independence Day: quale data migliore per il GP dello stato della ‘capitale’ americana, la Grande Mela. Insomma una gara perfetta se non fosse che, per il Campionato Americano, Watkins Glen arriva in un periodo quanto mai delicato. Robin Miller vociferava già da qualche settimana una defenestrazione di Tony George dalla direzione e di Indianapolis e addirittura della Presidenza del Campionato! Voci che hanno trovato conferma proprio questa settimana, in cui si discute tanto di quale sarà anche il futuro della IndyCar nei prossimi anni. Un atto che si mostrerebbe come un ‘semplice’ cambio di timone lasciando a Tony George, la sola gestione della Vision e allontanandolo de-facto dalla IRL, l’uomo che ha reso al Campionato Americano un calendario a più gare dopo dieci stagioni con la sola 500 Miglia. Allontanando l’uomo che ha reso all’America ed al mondo intero, il più antico Campionato automobilistico della storia. Al suo posto salirà l’attuale vicepresidente Curtis Brighton.
All’orizzonte si intravedono nuovi tracciati, non tutti negli States ma soprattutto una sempre maggior diminuzione dei Ring, anelli o ovali che dir si voglia. Terry Angstadt ha confermato che il Brasile dal 2010 entrerà in calendario con un tracciato misto e ci sono intense voci anche per la Cina. Inoltre sembra che il Campionato Americano possa abbandonare anche Milwaukee! Queste sempre più intense sortite dagli States, e l’abbandono dei Ring, ha fatto sempre più storcere il naso a molti che vedono in tutto ciò addirittura una pressione della potente famiglia France ai danni delle monoposto per favorire ancora di più l’avvallo della NASCAR come il principale campionato automobilistico d’America. Oltre a questo, l’intensificarsi della presenza di tracciati misti fa imbarazzare molti, che vedono uno snaturamento del Campionato Americano ed un’ispirazione sempre più vicina alla CART, la quale era stata addirittura rinnegata dallo stesso George, incolpando il Campionato di Gurney di non essere (per propria natura) dentro la filosofia americana dell’automobilismo per monoposto. Potremmo quindi ritrovarci in futuro, ad un Campionato Americano snaturato e sempre più copia della CART, la quale tutto era tranne un Campionato Americano. Pertanto potremmo avere un ibrido che non sarà né la CART né tantomeno il vero, unico e solo Campionato Americano.
Tornando al presente ed alla gara che si svolgerà alle 01:00 a.m. del 5 luglio 2009 sul tracciato di Watkins Glen, andiamo a gustarci quali siano le bellezze di questo classico di mezzo secolo. Posto quasi in mezzo allo stato di New York, Watkins Glen si trova nelle vicinanze del ‘paesello’ omonimo di 2.200 anime, fondato nella metà del XIX secolo. Tutto attorno una natura folta e ricca, all’estremità meridionale del Lago Seneca, incornicia questa pista nata alla metà del ‘900. Un classico che negli anni della F1 ha visto morire François Cevert nel 1973 ed Helmuth Koinigg nel 1974. Nonostante i tanti anni sulle spalle, Watkins Glen non presenta troppi tratti ‘nominati’ ed ancora tanti ‘numeretti’ che contrassegnano numerose curve sul tracciato. Il rettifilo di partenza porta le vetture alla The 90, una ampia curva a gomito che piega verso destra, quest’ultima precede la Esse, la doppia curva che raggiunge il Back Straight, il lungo diritto che una volta arrivava a ‘piombo’ sulla Inner Loop e che oggi viene spezzato dalla Bus Stop. Dopo l’Inner Loop si trova la Chute e il lento tornante della Toe. Il rettifilo Boot precede il lento tratto contrassegnato dalle quattro curve 9, 10, 11 e 12. Svoltata la 12 ci ritroviamo nuovamente sulla starting grid.
La situazione in Campionato vede le due Ganassi di Franchitti e Dixon andarsene via tranquille davanti alle due Penske di CastroNeves e Briscoe. Là dietro l’armata Andretti-Green inframezzata dalla Panther di Wheldon capeggia il gruppone degli inseguitori in campionato. Le Ganassi arrivano fresche fresche della doppietta a Richmond di sabato scorso, nel primo tracciato permanente del campionato, con l’asso del Glen che potrebbe vincere per la quarta volta su questa pista dalla lunga storia agonistica. Franchitti dal canto suo, si fregia di due terzi posti in tre edizioni corse sulla pista di New York, mentre CastroNeves in quattro gare si è ritiro ben tre volte ed in due di queste, ad un giro dal traguardo. L’unico risultato all’attivo è il settimo posto del 2006 quando lottava per il titolo. L’asso da giocare in casa Penske è Ryan Briscoe. Nel 2006 giunse terzo dopo una gara d’attacco e nel 2008 era alle costole di Dixon al momento della ‘disattenzione’ del kiwi in coda alla safety-car. Viste le premesse New York potrebbe essere il ‘bye bye’ delle Ganassi ai danni delle Penske con tutto quel che comporterà al morale di CastroNeves. Intanto sul Glen debutterà Richard Antinucci con il 3G, il nipote di Eddie Cheever non vedeva l’ora di poter piazzare il sederotto su una monoposto di primo livello dopo il secondo posto assoluto in Indy Light nel 2008 dietro a Rapahel Matos.
Sarà la gara del giorno dell’indipendenza, speriamo che lo sia per il Campionato Americano da tutto e tutti, che soprattutto sia indipendente di essere esclusivamente e soprattutto… IL Campionato Americano.
Albo d’oro: (Watkins Glen F1)
1961 Innes Ireland (GB)
1962 Jim Clark (GB)
1963 Graham Hill (GB)
1964 Graham Hill (GB)
1965 Graham Hill (GB)
1966 Jim Clark (GB)
1967 Jim Clark (GB)
1968 Jackie Stewart (GB)
1969 Jochen Rindt (A)
1970 Emerson Fittipaldi (BR)
1971 François Cevert (F)
1972 Jackie Stewart (GB)
1973 Ronnie Peterson (S)
1974 Carlos Reutemann (RA)
1975 Niki Lauda (A)
1976 James Hunt (GB)
1977 James Hunt (GB)
1978 Carlos Reutemann (RA)
1979 Gilles Villeneuve (CDN)
1980 Alan Jones (AUS)
Albo d’oro: (Watkins Glen F.CART)
1979 Bobby Unser (USA-Colorado)
1980 Bobby Unser (USA-Colorado)
1981 Rick Mears (USA-Kansas)
Albo d’oro: (Watkins Glen F.INDY)
2005 Scott Dixon (NZ)
2006 Scott Dixon (NZ)
2007 Scott Dixon (NZ)
2008 Ryan Hunter-Reay (USA-Texas)
Albi d’oro gare nel New York State
Albo d’oro: Vanderbilt Cup Long Island
1904 George Heath (USA-New York)
1905 Victor Hémery (F)
1906 Louis Wagner (F)
1908 George Robertson (USA-New York)
1909 Harry Grant (USA-Massachusetts)
1910 Harry Grant (USA-Massachusetts)
1911 Ralph Mulford (USA-New York)
Albo d’oro: Buffalo (parziale)
1905 Barney Oldfield (USA-Ohio)
Albo d’oro: Empire City (parziale)
1905 Louis Chevrolet (CH)
Albo d’oro: Morris Park (parziale)
06/10/1905 Louis Chevrolet (CH)
07/04/1905 Webb Jay (USA-Iowa)
Albo d’oro: Poughkeepsie (parziale)
1905 Barney Oldfield (USA-Ohio)
Albo d’oro: Syracuse (parziale fino al 1920)
1905 Guy Vaughn (USA-New York)
1920 Ralph De Palma (USA/I)
1921 Ira Vail (CDN-Québec)
1922 Tom Alley (USA-Indiana)
1923 Tommy Milton (USA-Minnesota)
1924 Phil Shaker (USA-Iowa)
1925 Ralph De Palma (USA/I)
1926 Ralph De Palma (USA/I)
1927 Frank Lockhart (USA-Ohio)
1928 Ray Keech (USA-Pennsylvania)
1929 Wilbur Shaw (USA-Indiana)
1930 Bill Cummings (USA-Indiana)
1931 Lou Moore (USA-Oklahoma)
1932 Bob Carey (USA-Indiana)
1933 Bill Cummings (USA-Indiana)
1934 Shorty Cantlon (USA-Illinois)
1935 Billy Winn (USA-Kansas)
1936 Mauri Rose (USA-Ohio)
1937 Billy Winn (USA-Kansas)
1938 Jimmy Snyder (USA-Illinois)
1939 Mauri Rose (USA-Ohio)
1940 Rex Meys (USA-California)
1941 Rex Meys (USA-California)
1949 Johnnie Parsons (USA-California)
1950 Jack McGrath (USA-California)
1951 Tony Bettenhausen (USA-Illinois)
1952 Jack McGrath (USA-California)
1953 Tony Bettenhausen (USA-Illinois)
1954 Bob Sweikert (USA-California)
1955 Bob Sweikert (USA-California)
1956 Tony Bettenhausen (USA-Illinois)
1957 Elmer George (USA-Oklahoma)
1958 Johnny Thomson (USA-Massachusetts)
1959 Eddie Sachs (USA-Pennsylvania)
1960 Bobby Grim (USA-Indiana)
1961 Rodger Ward (USA-Kansas)
1962 Rodger Ward (USA-Kansas)
Albo d’oro: 1909 Riverhead (parziale)
Class A Ralph De Palma (USA/I)
Class B Frank Lescault (USA-New York)
Class C William Sharp (USA-Pennsylvania)
Class D Louis Chevrolet (CH)
Class E Arthur See (USA-?)
Albo d’oro: Brighton Beach
1912 Ralph Mulford (USA-New York)
Albo d’oro: Sheepshead Bay
10/09/1915 Gil Anderson (USA/N)
11/02/1915 Dario Resta (GB)
05/13/1916 Eddie Rickenbacker (USA-Ohio)
09/30/1916 Johnny Aitken (USA-Indiana)
10/28/1916 Johnny Aitken (USA-Indiana)
1917 Louis Chevrolet (CH)
06/01/1918 Ralph De Palma (USA/I)
08/17/1918 race 1 Ralph De Palma (USA/I)
08/17/1918 race 2 Ralph De Palma (USA/I)
08/17/1918 race 3 Ralph De Palma (USA/I)
06/14/1919 race 1 Tommy Milton (USA-Minnesota)
06/14/1919 race 2 Ralph Mulford (USA-New York)
06/14/1919 race 3 Ralph Mulford (USA-New York)
06/14/1919 Main Ralph De Palma (USA/I)
07/04/1919 Gaston Chevrolet (F)
09/20/1919 Gaston Chevrolet (F)
Albo d’oro: Vanderbilt Cup Westbury
1936 Tazio Nuvolari (I)
1937 Bernd Rosemeyer (D)
Albo d’oro: Goshen
1936 Rex Meys (USA-California)
1946 Tony Bettenhausen (USA-Illinois)
1947 Tony Bettenhausen (USA-Illinois)
Albo d’oro: Altamont
05/30/1946 Bumpy Bumpus (USA-Massachusetts)
08/31/1946 Ted Horn (USA-Ohio)
Albo d’oro: Batavia
1946 Bill Holland (USA-Pennsylvania)
Albo d’oro: Hamburg
08/24/1946 Ted Horn (USA-Ohio)
08/31/1946 Bill Holland (USA-Pennsylvania)
Albo d’oro: Bay Meadows
1950 Tony Bettenhausen (USA-Illinois)
1951 Johnnie Parsons (USA-California)