14-15 Maggio

Aneddoti, immagini, informazioni inerenti le vecchie stagioni

da Elio11 » 13/05/2008, 18:52

Questi sono i piloti che ci hanno lasciato nell'arco di due giorni, tutti ad Indy in occasione della 500 miglia di Indianapolis. Jovy Marcelo ho messo Usac/Cart perchè in effetti, l'USAC non era un campionato morto come si crede nel 1985, ma restava vivo e si disputava una sola gara, quella di Indianapolis appunto che era anche gara valevole per la CART (che cambiò nome in "Indycar" nel 1991) ..

-USAC Maggio 14, 1966 Chuck Rodee International 500 Mile Sweepstakes 500 Indy qualifiche
- AAA Maggio 15, 1953 Chet Miller International 500 Mile Sweepstakes 500 Indy libere
- USAC ;Maggio 15 1982 Gordon Smiley International 500 Mile Indy (qualifica)
- USAC/CART 15 Maggio Jovy Marcelo 1992 International 500 Mile Indy libere


Comunque a parte i piloti di Indy a cui bisogna rendere comunque tributo, il 14 e 15 Maggio sono ricordati perchè ricorre il ventiduesimo anniversario dalla morte del nostro Elio de Angelis.. vi posto un paio di brevi articoli che ho scritto proprio oggi e ho messo anche nel mio sito..

In un post recente Niki ha parlato del funerale che si è tenuto qui a Roma e ha visto la partecipazione di circa diecimila persone, poi mi ricordo che l'anno scorso il nostro "Power" aveva postato un bellissimo aneddoto personale di quei giorni.
Chiedo sempre a Power se ha qualche aneddoto circa gli eventi che ho riportato qui sotto, e se magari ce ne può raccontare qualcuno su Elio o su qualcosa che ha avuto a che fare con la sua carriera. Mi piacerebbe saperne qualcuno sul suo test in Ferrari con la 312T3, oppure il rapporto con Alboreto, o qualche altra chicca particolare :D

Inquietanti coincidenze…

Nel 1985 il pilota francese Francois Hesnault, che disputò la prima parte di stagione con la Brabham, ebbe un incidente proprio al Paul Ricard in alcuni tests privati che si tennero appena dopo il gran premio monegasco. Non si conoscono i dettagli dell’incidente ma la sua Brabham Bt54 risultò totalmente distrutta. Forse l’incidente a quanto dicono le fonti, avvenne proprio alla chicane dopo la “Verriere”, ma di certo il transalpino rimase scioccato dall’accaduto, dopo essere rinsavito senza particolari conseguenze che ne avessero pregiudicato la carriera (tant’ è che corse con una terza Renault il gran premio di Germania al Nurburgring quello stesso anno). La BT54 si incastra tra le barriere protettive, rimanendo in quella posizione per circa un quart’ora, un’eternità, con il pilota immobile nella sua posizione, impossibilitato a compiere il benchè minimo movimento. Di testimoni ce ne sono pochissimi in quel posto isolato lontano dai box, e qualcuno, accortosi dell’accaduto, cerca di far girare la notizia il più presto possibile cosi’ da sollecitare le operazioni di salvataggio . Passa un pò di tempo ma alla fine il personale della sicurezza riesce a portare a termine con successo le operazioni necessarie per liberare il francese. A seguito di questi tests privati, risultati decise di risolvere consensualmente il contratto che lo legava al team allora di proprietà di Bernie Ecclestone.

Nel 1982, la March di Jochen Mass è protagonista di un incidente con tanto di carambole al rettilineo del Mistral, rimanendo incastato anche lui fra i paletti e le reti di protezioni del circuito. La sua vettura prese fuoco, ma il pilota , uscito illeso dai vari impatti, riusci’ a liberarsi in tempo delle cinture di protezione e scappare.

Nel 1983 un evento simile capita a Chico Serra su Arrows, quasi allo stesso punto dell’incidente di Hesnault ed Elio, subito dopo la chicane veloce “Esses de la Verriere” . Anche in questo caso, la dinamica è molto simile, e non vi è princpio di incendio, e diversamente da Elio la vettura esce sul lato sinistro della strada e non sul destro.

Fu proprio durante un test privato della Lotus al Paul Ricard, avvenuto a Giugno 1985 che Elio decise che a fine stagione avrebbe cambiato aria dopo anni di militanza nel team inglese.

A Le Castellet Elio iniziò la sua avventura con la Brabham verso gli ultimissimi mesi del 1985, al volante di una BT54.


Il destino del Paul Ricard dopo Mercoledi’ 14 Maggio 1986

Subito dopo l’incidente di Elio, l’allora presidente Jean-Marie Balestre annunciava una serie di riforme e cambiamenti radicali, la maggior parte dei quali volti a fissare limiti precisi ai propulsori turbo già a partire dal 1987. La morte del pilota romano segna anche l’epilogo del glorioso e storico circuito del Paul Ricard, che venne letteralmente mutilato in due parti, dando cosi’ addio ad uno dei rettilinei più lunghi della storia dei circuiti di questa serie motoristica, il “Mistral”, e anche al tratto incriminato, quello della “S” denominata “Chicane”. Molti tra gli addetti ai lavori e gli appassionati dell’epoca pensarono che le decisioni drastiche da prendere fossero in tutt’altra direzione, e la reazione dura scagliatasi contro Le Castellet, fosse un modo per coprire un malessere più profondo. Non c’era bisogno di cancellare la curva veloce “Verrerie” , la percorrenza della quale era stata la causa dell’accaduto. Il problema vero, il nocciolo della questione da affrontare, era stato completamente trascurato: la disorganizzazione del personale in pista addetto alla sicurezza quel giorno fatale. Probabilmente al giorno d’oggi avremmo cancellato l’evento dal calendario senza troppe remore, allora fu presa una decisione accomodante dopo lunghe e laboriose inchieste ed accertamenti, proseguite fra mille dubbi, questioni e contraddizioni. Non si farà mai completa chiarezza sull’evento, ed in più il gran premio francese , privo ormai di interesse, sarà abbandonato nell’arco di una manciata di anni.

A luglio , ben due mesi dopo la morte del pilota italiano, si corre il gran premio valido per la stagione 1986. Milioni di persone che assistettero all’evento, si scandalizzarono vedendo quello che successe appena dopo che il motore della Tyrrell di Philippe Streiff andò in fumo e prese fuoco all’ uscita della pit lane al 43esimo giro. Dapprima un commissario di pista cerca goffamente da solo di spegnere il principio di incendio. Subito dopo un auto carro di soccorso si fa largo verso la vettura ferma per soccorrere il pilota ed un estintore improvvisamente scoppia, cospargendo completamente quella parte di pista con la schiuma ! Una scena tragicomica, in cui in effetti non ci sarebbe da ridere affatto.
Ironia della sorte , nel 1985 era stata rinnovata nelle infrastrutture , nel 2005 sebbene la F1 non ci corresse più da quindici anni, è stata eletta la pista più sicura nell’intero panorama mondiale dei tracciati. Una curiosità: i tentativi di accorciare la lunghezza della pista erano stati portati avanti fin dal 1982, nel 1986 però i lavori furono accellerati a seguito degli eventi di Maggio. Il gran premio di quell’anno si corse su una versione particolare , di lunghezza pari a 4000 metri, che però non è da confondere con quella che sarà adottata in maniera definitiva per il periodo 1987-1990, di “soli” 3800 metri circa.
Ultima modifica di Elio11 il 13/05/2008, 20:18, modificato 1 volta in totale.
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da Niki » 13/05/2008, 19:42

Non ricordo chiaramente quello che successe nei test privati, ma credo che non ci fosse l'ambulanza, che De Angelis sia rimasto incastrato nell'auto per una ventina di minuti prima che i soccorritori arrivassero e che sia morto per il fumo respirato.
Mi sembra che non ci fosse neanche l'eliambulanza presente.
Insomma se fosse stato soccorso subito molto probabilmente si sarebbe salvato.
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da Jackie_83 » 13/05/2008, 20:41

Ricordo un'intervista a Senna del periodo immediatamente successivo l'incidente letta su Autosprint...Ayrton ricorda un banale guasto al motore sulla Brabham di Surer sempre al Ricard durante una sessione di test privati (credo fosse l'85)

Beh...Marc scende dalla sua monoposto ke accusa un principio d'incendio, aspetta invano i commissari con l'estintore...a un certo punto prende e se ne va verso un camioncino della sicurezza, prende l'estintore e si spegne la sua Brabham da solo!...

...x la cronaca l'addetto alla sicurezza se ne stava beatamente dormendo qualche metro + in là

E tutti gli altri piloti al box risero dell'accaduto... :roll:
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da Elio11 » 13/05/2008, 21:33

si è vero quello che dice Jackie:

Testimonianza di Ayrton Senna tratta dal libro “Senna vero”

“Il giorno precedente l’incidente di Elio ho commesso un grosso errore. Avevo dei problemi alla macchina e prima di rientrare ai box ho percorso un giro molto lentamente e, guardandomi attorno, lungo la pista i servizi di sicurezza erano praticamente inesistenti. Ho visto un uomo con un estintore, uno solo, ma non mi sono preoccupato più di tanto. Ho pensato che quello del Ricard è un circuito molto lungo, con grandi spazi, e che forse il serivzio di emergenza c’era, anche se dal mio abitacolo riusciva difficile vederlo. Quando sono rientrato ai box mi sono completamente dimenticato il problema. Purtroppo noi piloti non pensiamo molto al pericolo: sappiamo che c’è ma lo vediamo come qualcosa di lontano. Finito quel giro di pista avrei dovuto informarmi meglio della situazione, farmi dire dove erano gli uomini del servizio antincendio e sensibilizzare gli altri piloti sul problema. Non l’ho fatto questa volta così come non lo avevo fatto in passato durante altre sessioni di prove libere. E per questo anch’io mi sento addosso una parte di responsabilità per quello che è accaduto. Sarebbe bastato un servizio antincendio adeguato ed Elio sarebbe sempre tra noi. Il problema del fuoco è sempre più attuale da quando le f.1 adottano i motori turbo che durante l’uso raggiungono temperature altissime. Se una vettura si ferma improvvisamente, il minimo che ci si può aspettare è che prenda fuoco. Le avvisaglie di quanto accaduto al Ricard le avevamo avute un anno fa al Nurburgring, un circuito peraltro sicurissimo. Surer si fermò lungo la pista e la vettura prese fuoco. Lì non c’era nessuno e Marc, sceso dalla macchina, si guardò attorno fino a quando scorse un furgoncino di servizio parcheggiato in lontananza. Surer corse laggiù, salì al volante di quel veicolo (l’addetto stava dormendo qualche metro più in là) raggiunse la sua Brabham e se la spense da sè. Quel giorno tutti ridemmo amaramente scuotendo la testa pensando che non era giusto avere tanti commissari lungo il circuito durante i gran premi e nessuno durante le prove private ma poi non abbiamo fatto niente e tutto è rimasto come prima. Quel giorno a scherzare sull’episodio a Surer c’era anche Elio De Angelis.”
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da Powerslide » 14/05/2008, 12:12

[quote=""Elio11""]Chiedo sempre a Power se ha qualche aneddoto circa gli eventi che ho riportato qui sotto, e se magari ce ne può raccontare qualcuno su Elio o su qualcosa che ha avuto a che fare con la sua carriera. Mi piacerebbe saperne qualcuno sul suo test in Ferrari con la 312T3 .
[/quote]

Quello che ti posso dire è che Elio provò prima la T2 e poi la T3. Tempi ottimi e soddisfazione di tutti i presenti, Drake compreso, che aveva fatto la sua comparsa ai box di Fiorano quando mancavano pochi minuti al termine del test.

Elio si ferma e aspetta che i meccanici lo spingano nel box. Suo padre, purtroppo presente, si avvicina a Ferrari gli dice: " Mo' je lo dò io er campione del mondo" e accompagna la frase con una gran pacca sulla spalla. Il Commendatore annuisce e dice: "Grazie, le faremo sapere", saluta frettolosamente Elio e si allontana. Gozzi lo segue e scuote la testa.
I meccanici stanno ricoverando l'auto e raccogliendo gli oggetti. Uno dice: "Peccato, va veramente forte." Un altro: "Vedi cosa vuol dire portarsi dietro il padre."
Io non accetto che per trovare l’effetto suolo si debba strisciare per terra. Secondo me è assurdo, è immorale da un punto di vista tecnico. (Mauro Forghieri)
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da guny » 14/05/2008, 12:51

[quote=""Powerslide""][quote=""Elio11""]Chiedo sempre a Power se ha qualche aneddoto circa gli eventi che ho riportato qui sotto, e se magari ce ne può raccontare qualcuno su Elio o su qualcosa che ha avuto a che fare con la sua carriera. Mi piacerebbe saperne qualcuno sul suo test in Ferrari con la 312T3 .
[/quote]

Quello che ti posso dire è che Elio provò prima la T2 e poi la T3. Tempi ottimi e soddisfazione di tutti i presenti, Drake compreso, che aveva fatto la sua comparsa ai box di Fiorano quando mancavano pochi minuti al termine del test.

Elio si ferma e aspetta che i meccanici lo spingano nel box. Suo padre, purtroppo presente, si avvicina a Ferrari gli dice: " Mo' je lo dò io er campione del mondo" e accompagna la frase con una gran pacca sulla spalla. Il Commendatore annuisce e dice: "Grazie, le faremo sapere", saluta frettolosamente Elio e si allontana. Gozzi lo segue e scuote la testa.
I meccanici stanno ricoverando l'auto e raccogliendo gli oggetti. Uno dice: "Peccato, va veramente forte." Un altro: "Vedi cosa vuol dire portarsi dietro il padre."[/quote]

Quello che ha raccontato MastroPowerslide ha dell'incredibile. In effetti mi sono sempre chiesto perche' DeAngelis non fosse mai andato alla Ferrari, onestamente mi piaceva parecchio. E' anche vero che il Drake ha fatto bene, ma chi ***** si credeva di essere il padre del compianto Elio per dare una pacca sulla spalla all'inventore del Mito ?

Secondo voi il padre di Hamilton ha dato una pacca sulla pelata a Dennis ?????? 8)
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da Elio11 » 14/05/2008, 13:19

[quote=""Powerslide""]

Quello che ti posso dire è che Elio provò prima la T2 e poi la T3. Tempi ottimi e soddisfazione di tutti i presenti, Drake compreso, che aveva fatto la sua comparsa ai box di Fiorano quando mancavano pochi minuti al termine del test.

Elio si ferma e aspetta che i meccanici lo spingano nel box. Suo padre, purtroppo presente, si avvicina a Ferrari gli dice: " Mo' je lo dò io er campione del mondo" e accompagna la frase con una gran pacca sulla spalla. Il Commendatore annuisce e dice: "Grazie, le faremo sapere", saluta frettolosamente Elio e si allontana. Gozzi lo segue e scuote la testa.
I meccanici stanno ricoverando l'auto e raccogliendo gli oggetti. Uno dice: "Peccato, va veramente forte." Un altro: "Vedi cosa vuol dire portarsi dietro il padre."[/quote]

Grazie tanto dell'aneddoto particolare!
In effetti a parte la poca discrezione che in quell'occasione ha avuto il padre, sapevo che Elio in quel test non ci aveva mai creduto di poter diventare un pilota Ferrari, lo disse velatamente in una intervista o Autosprint o Rombo anche perchè era il 1978 e lui era ancora nelle formule minori e prima di tutto pensava a raggiungere la F1 e fare gavetta. Se fosse andato in Ferrari si sarebbe molto probabilmente bruciato (cosi' come si sarebbe bruciato se fosse passato in Alfa nel 1982, firmò tre contratti con il team italiano addirittura).

Durante quel test c'erano altri piloti? Mi sembra di aver letto il nome di Eddie Cheever ad esempio, con cui lo stesso Elio legò tantissimo.
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da Niki » 14/05/2008, 13:28

Poveraccio... intendo quello str*nzo del padre di De Angelis. Classico romano buffone e sbruffone.
Fossi stato Elio l'avrei disconosciuto, se non era che il pilota correva grazie alla (tanta) grana fornita dal padre.
Oltretutto anche idiota, specialmente sapendo che tipo all'antica che era il vecchio.
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da Powerslide » 14/05/2008, 13:40

[quote=""Elio11""]
Durante quel test c'erano altri piloti? Mi sembra di aver letto il nome di Eddie Cheever ad esempio, con cui lo stesso Elio legò tantissimo.
[/quote]

No, era un test solo per lui.
Elio ed Eddie erano amici sin da bambini, dalle gare di kart.

Cheever provò prima e rimase anche qualche giorno sulla T2 per fare comparazioni su marche di pneumatici diverse.

Era a buon punto, ma si giocò tutto presentandosi accompagnato dal legale di famiglia. Lui sull'intervista rilasciata a Donnini nell'ultino AS non ne parla, ma è cosa risaputa.
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da sundance76 » 14/05/2008, 13:43

Io sapevo che il padre di Elio aveva detto quella frase al Vecchio, ma non sapevo che fu propro in occasione del test in pista. Mi pare che qualche anno fa Gozzi accennò tale fatto, ma senza scendere nei particolari.
"Chi cerca di conoscere il passato capirà sempre meglio degli altri il presente e il futuro, e non soltanto nel nostro piccolo mondo di effimere quanto amate frenesie corsaiole." G. C.

https://www.youtube.com/watch?v=ygd67cDAmDI
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da Niki » 14/05/2008, 19:03

Cheever mi è sempre stato ardentemente sui OO. In un umero di Autosprint di anni fa, non ricordo quale, c'era un articolo sul tizio intitolato "...al soldo di mille bandiere..."
Una delle cose più giuste che abbia mai scritto il settimanale.
Cheever usava a seconda delle circostanze il fatto che era italiano o americano.
Stessa cosa che ha fatto una volta emigrato definitivamente (e finalmente) negli Stati Uniti.
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